REGGIO CALABRIA Gli avvocati Guido Contestabile e Giuseppe Aloisio hanno chiesto alla Corte d’assise d’appello di Reggio Calabria la riapertura dell’istruttoria dibattimentale nel processo “‘Ndrangheta stragista” che vede imputati il boss del quartiere palermitano di Brancaccio Giuseppe Graviano (in foto) e Rocco Santo Filippone, condannati in primo grado all’ergastolo per il duplice omicidio dei carabinieri Fava e Garofalo uccisi nel 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria all’altezza dello svincolo di Scilla.
Affiancato in aula dal procuratore generale Gerardo Dominijanni, alla richiesta del collegio difensivo si è opposto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, applicato come pg al processo, secondo cui, quelle degli avvocati, sono richieste «meramente esplorative che non sono possibili». Lombardo, inoltre, ha annunciato il deposito di ulteriori atti propedeutico alla richiesta di riapertura da parte della Procura generale. Si tratterebbe di un’informativa in cui vengono ricostruite la vicenda di Angelo Sorrenti, l’ex rappresentante di Fininvest in rapporti con i Piromalli. Negli atti messi a disposizione dalle difese, inoltre, vengono ricostruiti il ruolo di Giorgio De Stefano, così come emerso nel processo “Gotha”, e il ruolo dei servizi segreti.
L’udienza è stata quindi rinviata al 19 gennaio quando sarà Lombardo a chiedere alla Corte d’assise d’appello, presieduta dal giudice Bruno Muscolo, di riaprire l’istruttoria dibattimentale alla luce non solo di questi nuovi documenti ma anche dell’informativa della Dia depositata lo scorso novembre. Riapertura che, in caso, sarà decisa dalla Corte il prossimo 2 febbraio.
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