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la lettera

Omicidio Pagliuso, la sorella scrive al killer: «Sono pronta a incontrarti»

Lettera di Antonella Pagliuso a Marco Gallo, condannato per l’assassinio dell’avvocato di Falerna. «Immagino il giorno in cui ti guarderò negli occhi»

Pubblicato il: 23/12/2021 – 12:21
Omicidio Pagliuso, la sorella scrive al killer: «Sono pronta a incontrarti»

Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Antonella Pagliuso, sorella dell’avvocato Francesco Pagliuso ucciso il 9 agosto 2016. Il destinatario è Marco Gallo, 35enne accusato del fatto e condannato all’ergastolo.

Francesco e Antonella Pagliuso

Adesso parlo io, e parlo proprio di te.
Da ieri sera, anche il volto dell’esecutore materiale dell’omicidio di mio fratello ha un nome. Un nome che sia aggiunge, completando un cerchio, a quelli già noti di chi la sua morte l’ha decisa e voluta.
Ed è proprio a quella “persona” che oggi mi rivolgo, rinnovando nei suoi confronti, tutto quello che fino ad oggi era stato pensato e taciuto, nel rispetto di chi, invece, rispetto non ha mai né avuto né dimostrato, finanche ritenendo, nel corso dell’udienza del 7 dicembre, di poter sbeffeggiare e aggredire verbalmente me e la mia famiglia, rei di avere auspicato Giustizia per mio fratello e rimproverandomi di aver pregato per lui.
Mi dispiace per lui, ma io non posso fare a meno che pregare per l’assassino di mio fratello. A maggior ragione oggi, che quell’assassino ha un nome e un volto.
A te, essere immondo, privo di cuore e di sangue umano nelle vene, (…) chiedo se, per un solo istante, hai pensato che hai tolto a noi, ma prima di tutto ad un figlio e alla vita, una persona meravigliosa, onesta e leale.
Ti chiedo come puoi continuare a pensare di poter guardare in faccia un essere umano.
Ti chiedo, quando toglierai dal Tuo volto quel ghigno spregevole.
(…)
Tu non puoi capire perché non hai mai conosciuto l’amore vero, quello eterno, meraviglioso, quello che non ci sono parole per descriverlo ma che è il cuore a comandare. Non puoi capire perché il Tuo cuore è solo un muscolo, batte nel tuo petto.
Tu non lo sai ma io sono convinta che un giorno, quando anche per un solo momento prenderai coscienza di quello che hai fatto, maledirai il giorno in cui sei nato, sarà allora che io pregherò per TE, e Tu, forse, capirai e comprenderai il senso dell’esigenza di pregare per te.
Mio fratello, sono certa, sta già intercedendo per Te. Sai, il nostro Dio consente a tutti di redimersi, prova a invocarlo anche Tu, stai certo non Ti lascerà solo: Lui è sempre vigile ad accogliere anche le (b.) peggiori.
Per Lui, vedrai, sarai il figliol prodigo, quello per il quale preparerà il banchetto migliore e sono certa che a servirti ed accoglierti ci sarà anche mio fratello che, con le braccia aperte, ti chiamerà “fratello mio”.
Questo accade per gli Uomini, chiediti se tu lo sei…Io vivo immaginando il giorno in cui avrò la possibilità di guardarti negli occhi e di accarezzare la tua mano.
In fondo, sono pur sempre gli occhi di chi per l’ultima volta ha visto il volto di mio fratello da vivo e la mano che ha deciso gli ultimi istanti della Sua vita terrena.
La mia mano è tesa verso di Te, ed io sono pronta ad incontrarti. Buon Natale Marco

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