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Rinascita-Scott, due anni dopo. Capece: «I giovani sono vicini alle istituzioni e questo fa paura» – VIDEO

L’iniziativa di Libera a due anni dalla grande manifestazione. Il comandante dei carabinieri: «La gente ora denuncia e si indigna»

Pubblicato il: 24/12/2021 – 17:55
di Giorgio Curcio
Rinascita-Scott, due anni dopo. Capece: «I giovani sono vicini alle istituzioni e questo fa paura» – VIDEO

VIBO VALENTIA I “cento passi” di Libera di Vibo Valentia, proprio come due anni fa, si concludono al comando provinciale dei carabinieri di Vibo. Nel 2019, le donne e gli uomini della magistratura e delle forze dell’ordine, sono state celebrate da migliaia di cittadini, scesi in piazza per testimoniare gratitudine e vicinanza dopo il maxi blitz “Rinascita-Scott” contro la ‘ndrangheta vibonese. E questa mattina, in ricordo di quella giornata unica, i giovani di Libera hanno incontrato il Comandante provinciale dei Carabinieri di Vibo, Bruno Capece.

«La gente si sente vicina alle istituzioni»

«Sono passati due anni, eppure sembra ieri. Sembra ieri – ha detto Capece – il ricordo dell’applauso interminabile, di quell’abbraccio che migliaia di persone hanno voluto dare a noi carabinieri e soprattutto ai magistrati. Ricordo i messaggi, gli omaggi e le bandiere che mi sono state consegnate e che ancora custodisco gelosamente perché mi accompagneranno nel prosieguo della mia carriera professionale». «Sono cambiate tante cose, due anni fa eravate fuori, nelle strade. Questa volta – ha sottolineato il comandante – state dimostrando la vicinanza alle istituzioni e alle forze dell’ordine, li sentite come qualcosa di vostro, oggi siete entrati in questo che oggi è anche il vostro ufficio. La gente sente vicina le istituzioni, si schiera con noi, si indigna e denuncia. L’indifferenza ha avuto, come nel caso del tentato omicidio, non solo la risposta di magistratura e forze dell’ordine, ma soprattutto la risposta e l’indignazione della popolazione, delle associazioni e di Libera».

«Qualcuno comincia ad avere paura»

«La parte attiva dei cittadini non si gira più dall’altra parte, non sopporta più in silenzio. C’è un impegno lodevole e questo ha delle ripercussioni importanti anche sul nostro lavoro. E quando otteniamo un risultato sappiamo ora che è condiviso e partecipato, è di tutti. Per noi è qualcosa di straordinario perché noi lavoriamo per il territorio». «Qualcuno comincia ad avere paura di questo cambiamento – spiega poi Capece – di questo afflato tra le istituzioni, di chi ha voglia di incidere su questo territorio, dei cittadini e dei tanti giovani che, nonostante la pandemia, hanno manifestato una grande voglia di cambiare. Prima era qualcosa di imposto, dagli adulti, dai professori, ora i ragazzi stanno mostrando coscienza e conoscenza, giovani che sono di oggi e di domani, lasciandoci ben sperare che questo 24 dicembre avrà un seguito e sarà sempre più festoso».

Infine l’augurio del comandante: «Vogliamo che questa giornata lasci un ricordo sbiadito di quello che era Vibo anni fa, facendo vedere una città rigogliosa, festosa e accogliente e che possa anche un domani dare un impiego ai tanti giovani costretti, invece, a lasciare questa terra».  (redazione@corrierecal.it)

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