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«Il “Cosentino” sia ospedale Covid. La sanità a Cariati può ripartire»

I Comitati per l’ospedale: «Il reparto potrebbe potenziale Radiologia e laboratorio di analisi per servire tutta l’area»

Pubblicato il: 28/12/2021 – 14:05
«Il “Cosentino” sia ospedale Covid. La sanità a Cariati può ripartire»

CARIATI «Tra gli ospedali dismessi della provincia di Cosenza, da rimettere temporaneamente in funzione per accogliere pazienti con Covid, vi sono i presidi di Lungro, Mormanno Calabro e Cariati dove il presidente della Regione Roberto Occhiuto, intende allestire nel più breve tempo possibile, reparti di cure non intensive per un totale di circa sessanta nuove postazioni complessive, utili a fronteggiare la nuova emergenza scaturita dalla quarta ondata della pandemia». Lo scrivono, in una nota, i “Comitati uniti per il Vittorio Cosentino”. Il progetto «rivela una chiara volontà del Presidente della Regione Calabria nonché Commissario alla Sanità Roberto Occhiuto, in linea con quanto più di un anno fa i Comitati proposero ai commissari di allora, e cioè di utilizzare la struttura di Cariati per i malati Covid a bassa intensità. Dopo un anno, infatti, è il Presidente Occhiuto che, dopo l’importante dichiarazione sul futuro del Vittorio Cosentino come Ospedale di Zona disagiata all’interno del Piano operativo per la riorganizzazione della rete ospedaliera, pensa proprio al nostro ospedale come risposta alla condizione pandemica di questo ultimo periodo».
«Perché sarebbe auspicabile l’utilizzo della struttura di Cariati per rispondere alla terza ondata?», si chiedono i Comiati. «Nell’ottica dell’inserimento dell’ospedale di Cariati nella rete ospedaliera per acuti, il reparto Covid prevederebbe il potenziamento del reparto di radiologia e del laboratorio analisi, oltre a un’adeguata dotazione di strumenti e personale. Avrebbe, inoltre, un reparto interamente Covid che, un domani, potrebbe essere convertito in reparto di Medicina generale dell’ospedale di Zona disagiata, con il personale e le attrezzature sanitarie già presenti. Inoltre, il Punto di primo intervento per il quale, con il Piano operativo, sarebbe prevista la conversione in Pronto Soccorso, continuerebbe nel frattempo a fare il suo lavoro al di là della presenza dei pazienti Covid (che avrebbero comunque un accesso dedicato)».
«Questa possibilità – continua la nota –, indicata nelle ultime ore in relazione all’andamento pandemico e dallo stesso presidente, è da cogliere in modo molto positivo, e da considerare strettamente propedeutica alla prossima riconversione del Vittorio Cosentino in ospedale di zona disagiata, nell’ambito più generale della riorganizzazione della rete ospedaliera. Cariati e il territorio vivono un’emergenza sanitaria che dura da undici anni, cui si è aggiunta l’emergenza Covid, con la sua quarta ondata. Ora tutto questo si può fronteggiare nel nostro territorio, perché esiste un bene pubblico, ovvero una struttura ospedaliera di circa 13mila metri quadrati, pronta per elargire sanità: il Vittorio Cosentino di Cariati. Restiamo in vigile attesa di sviluppi; dopo undici anni di delusioni aspettiamo i fatti, in questo territorio abbandonato da troppo tempo, nella speranza che venga finalmente considerato nei bisogni dei suoi abitanti».

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