REGGIO CALABRIA «Non posso affermare che ci sia un uso generalizzato di armi perché non ho dati così allarmanti. Purtuttavia, posso dire che sicuramente circolano armi tra i minorenni. In taluni casi è un uso strumentale e mi riferisco a quei ragazzi cooptati da organizzazioni più ampie, a sfondo mafioso, per commettere reati. In altri casi ci sono ragazzi che usano le armi per spavalderia o per acquisire una forma di rispetto in determinati contesti». Lo ha detto il procuratore dei minori di Reggio Calabria Roberto Di Palma nel corso di una conferenza stampa convocata per illustrare una sorta di bilancio dell’ufficio giudiziario.
«Nel settore penale – ha precisato il procuratore – le iscrizioni di fascicoli nei confronti di persone “note” sono state 187, a fronte delle 152 del 2020, con un incremento pari al 23%. Sono soprattutto reati di natura violenta contro la persona, lesioni, percosse e rissa. Un fenomeno dilagante tra i minori rispetto ai quali abbiamo adottato delle strategie preventive con le forze di polizia. C’è poi un incremento dei reati inerenti la sfera sessuale ed il mondo internet, soprattutto la diffusione e la detenzione di materiale pedopornografico. Nel 2020, a fronte di 152 fascicoli iscritti se ne sono definiti 144. Ma nel 2021, su 187 nuovi fascicoli, ne sono stati definiti 194, con un incremento in positivo del +3,75%. Significa che diamo una risposta in tempi assolutamente rapidi. Sostanzialmente non abbiamo arretrati».
«Quest’anno – ha sostenuto – ci sono stati quattro arresti di minori legati al fenomeno sbarchi, furti aggravati e danneggiamenti con armi da fuoco. I fascicoli contro ignoti, invece, sono passati da 24 nel 2020 a 46 di quest’anno: sono stati definiti 39 fascicoli quasi pari alle iscrizioni». Il procuratore Di Palma ha sottolineato l’importanza della “messa alla prova”. «Se il fine della pena è quello della rieducazione, – ha sostenuto – è l’istituto per eccellenza. Nel 2020 le “messe alla prova” sono state 28. Quest’anno 53 e quasi tutte si sono concluse positivamente». Nel settore civile, dov’è previsto l’intervento della Procura «le iscrizioni sono state 577 nel 2020 mentre nel 2021 sono state 1.451, un incremento pari quasi al triplo».
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