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l’aggressione

Sparatoria a Catanzaro, l’ex suocero lo lascia gravemente ferito davanti al cancello di casa

La vittima era andata a prendere i figli piccoli. L’aggressore era nell’abitazione con la moglie e i nipotini. Arrestato per tentato omicidio

Pubblicato il: 29/12/2021 – 15:21
Sparatoria a Catanzaro, l’ex suocero lo lascia gravemente ferito davanti al cancello di casa

CATANZARO Alle ore 18:40 circa di ieri, una persona ha segnalato telefonicamente al 113 di aver rinvenuto, in via Giuseppe Rito del quartiere Santa Maria, un individuo a terra, ferito da colpi d’arma da fuoco. La centrale operativa della Questura ha inviato immediatamente sul posto due volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, che, all’arrivo, hanno riscontrato che, proprio davanti ad un cancello di colore verde, che consente l’accesso ad una proprietà situata in un terreno privato, c’era di un uomo a terra, copiosamente sanguinante, vicino a un’autovettura, chiaramente attinto al volto da colpi d’arma da fuoco. Nonostante l’abbondante fuoriuscita di sangue dalla gola, gli agenti delle volanti sono riusciti ad acquisire dalla vittima, poco prima che questa venisse soccorsa da personale del 118 e trasportata all’Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, indicazioni determinanti sull’autore del delitto, individuato nell’ex suocero, e sul movente, la fine della relazione con la figlia dell’uomo.

La vittima stava andando dal suocero a prendere i figli piccoli

L’uomo ferito, un 34enne di Soverato, Roberto Sarlo, era riverso a terra accanto alla sua autovettura ancora con il motore acceso e lo sportello lato conducente aperto, ferma in prossimità del cancello verde che consente l’accesso all’abitazione dei genitori della sua ex convivente, ove la vittima si stava recando per prelevare i due figli minori. I poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, a cui nel frattempo si aggiungevano quelli della Squadra Mobile, si sono recati all’interno dell’abitazione dell’ex suocero ove hanno individuato il padre della ex convivente, identificato in Giuseppe Stasi di anni 69, con vecchi precedenti di polizia, il quale si trovava all’interno assieme alla moglie ed ai due nipotini e, in maniera plateale ma inverosimile, asseriva di non sapere cosa fosse successo davanti alla sua abitazione.

La pistola (con matricola abrasa) trovata tra i cespugli

Gli agenti hanno perlustrato l’abitazione e i terreni attigui di pertinenza dell’abitazione del 69enne. L’attività si è conclusa poco dopo con il rinvenimento, in mezzo alla vegetazione, di un borsello nel quale erano occultatati una pistola semiautomatica P-38 calibro 9 parabellum, con matricola abrasa, con, inserito all’interno, un caricatore con 4 cartucce dello stesso calibro, ed un secondo caricatore con 6 cartucce, oltre a una bustina con 9 cartucce e a un’unica cartuccia, esterna alla busta, tutte del medesimo calibro e a un paio di guanti in lattice. Contemporaneamente, in prossimità dell’autovettura della vittima, è stato rinvenuto un bossolo calibro 9×19 luger, a circa 20 metri di distanza dal bossolo, c’era un’ogiva, verosimilmente correlata allo stesso bossolo. 

Il rapporto conflittuale tra due ex e il rancore del suocero

Tutti gli accertamenti, condotti con il coordinamento del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, hanno confermato l’esistenza di un conflittuale e violento rapporto personale insistente tra i due ex conviventi, conflittualità che era giunta in Tribunale che proprio nella giornata di ieri si era pronunciato in senso sfavorevole alla donna. Emergeva altresì il forte rancore covato dal Giuseppe Stasi nei confronti dell’ex convivente della figlia.

In prognosi riservata in ospedale

La vittima, attinta al collo da un unico colpo di pistola, è tutt’ora ricoverata in gravi condizioni con riserva di prognosi presso l’Ospedale Pugliese. Al termine degli accertamenti, in base a tutte le risultanze acquisite e alla convergenza di indizi raccolti a suo carico, Giuseppe Stasi è stato dichiarato in stato di arresto in quasi flagranza per i reati di tentato omicidio, porto abusivo di arma, porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione e conseguentemente associato alla locale casa circondariale.

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