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Covid, a Reggio è emergenza: centinaia in fila per i tamponi e reparti sotto pressione

Auto in coda davanti al Pentimele. Allarme al Gom: «Pronto soccorso al collasso». E i sindaci: «Tutte le vittime era persone non vaccinate»

Pubblicato il: 30/12/2021 – 11:26
Covid, a Reggio è emergenza: centinaia in fila per i tamponi e reparti sotto pressione

REGGIO CALABRIA La foto è apparsa sul profilo Facebook del sindaco sospeso di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Decine, forse centinaia, di automobili in coda nei pressi del Pentimele per fare un tampone. È un’istantanea dell’emergenza dei contagi, una delle facce della medaglia della quarta ondata in riva allo Stretto. Falcomatà evidenzia che «la situazione è preoccupante. Questa è la fila per i tamponi poco fa al drive-in di Pentimele, sembra incredibile. Eppure i dati delle ultime ore richiamano tutti noi al massimo della responsabilità. Nella nostra Città Metropolitana sono più di di 5000 le persone attualmente positive al Covid. L’anno scorso, in questi giorni, erano circa 1700, ed eravamo in zona rossa. Solo ieri sono stati riscontrati quasi 600 nuovi casi, un numero enorme. Una persona ogni 100 è positiva e se consideriamo le quarantene di parenti, amici, colleghi, compagni di scuola, praticamente ogni famiglia è toccata dai contagi. Non c’è da stupirsi nel vedere le file chilometriche ai drive in per i tamponi, che – secondo me – dovrebbero essere gratuiti e accessibili a tutti. Abbiamo solo una speranza: i vaccini».

L’allarme per il Gom: «Pronto soccorso al collasso e reparti sotto pressione»

I numeri della provincia di Reggio Calabria sono, in effetti, preoccupanti: quasi 600 positivi al Covid-19 in un giorno nell’area metropolitana reggina casi attivi a quota 5.283.E una pressione che aumenta sull’Asp e sul Gom.
Le persone ospedalizzate sono in tutto centotrentacinque, tra Reggio Calabria e Gioia Tauro. Ieri si è registrata una vittima al Gom: una donna di ottantuno anni affetta da severe patologie. Mentre sono 114 i pazienti positivi ricoverati nell’ospedale cittadino: cinquantasette in Malattie Infettive, quarantatré in Pneumologia, uno in Neonatologia, quattro in Ostetricia e Ginecologia e nove in Terapia intensiva. E la Fp Cgil Reggio Calabria-Locri denuncia: «Ci risiamo, il Pronto soccorso del Gom al collasso».
È il segretario generale Francesco Callea a evidenziare «le gravi criticità che si riscontrano all’interno del Pronto soccorso del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, prima vera frontiera di tutela della salute dei cittadini dell’area metropolitana». Alla perdurante, drammatica, carenza di personale medico e di comparto all’Uoc Medicina e Chirurgia d’Accettazione ed Emergenza, si aggiungono infatti le assenze fisiologiche di un normale reparto e un incremento esponenziale dei Covid positivi.

L’appello dei sindaci della Città metropolitana: «I decessi riguardano solo persone non vaccinate»

Intanto, arriva un appello dal sindaco facente funzioni della Città metropolitana di Reggio Carmelo Versace e da altri sindaci metropolitani. «Con il balzo in avanti dei ricoveri registrato – scrivono – l’area metropolitana di Reggio Calabria ha ormai superato la soglia critica di occupazione dei posti letto. Questo l’allarme lanciato dal Commissario dell’Asp Scaffidi e dal Commissario del Gom Costarella nella riunione tenuta in Prefettura.
Nel corso della stessa sono emersi numeri preoccupanti anche in relazione all’aumento dei contagi, molto più alti rispetto alle altre province calabresi. La situazione è ulteriormente peggiorata stante i ritardi e le palesi insufficienze del sistema sinora seguito per l’individuazione dei soggetti positivi e dei contatti. Il sistema sanitario è allo stremo e rischia seriamente di non riuscire a gestire i pazienti Covid e neanche a garantire le prestazioni ordinarie, compromettendo seriamente un sacrosanto diritto del cittadino».
«Dai dati forniti – si legge nella nota – è emerso con chiarezza che i soggetti non vaccinati sono coloro che hanno il maggior rischio di ospedalizzazione, come dimostra la situazione dei ricoveri, da cui si evince che i pazienti in cura in terapia intensiva sono quasi esclusivamente non vaccinati, mentre i decessi riguardano solo persone non vaccinate. I sindaci stanno svolgendo un lavoro immane nei rispettivi territori ma serve una seria assunzione di responsabilità da parte di tutti in quanto la strategia più valida per combattere la pandemia deve continuare sul doppio binario della vaccinazione e del contestuale rispetto scrupoloso delle misure di prevenzione come l’uso della mascherina, il distanziamento e l’igiene delle mani».
«Nell’imminenza delle festività di fine anno si ritiene necessario raccomandare comportamenti consoni alla gravità del momento evitando assembramenti e situazioni che non consentono di garantire condizioni di sicurezza. Per l’ennesima volta quindi rinnoviamo l’appello ai cittadini a vaccinarsi senza ulteriori indugi in quanto, unitamente all’osservanza delle regole, è il vaccino l’unico strumento concreto di lotta al Covid».

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