REGGIO CALABRIA Continuano le reazioni degli esponenti del Partito Democratico alla candidatura di Nicola Irto al congresso regionale del partito. Tra questi l’onorevole Ernesto Alecci che descrive il consigliere regionale dem come «un caro amico» che «incarna i valori di una militanza politica in cui mi riconosco e che si basa sulle competenze, sulla passione, sulla determinazione».
«Dopo anni di contrapposizioni – aggiunge nella nota – il Pd calabrese ha bisogno di una nuova energia che deve scaturire necessariamente dal confronto continuo con i cittadini e dal fermento di idee proveniente dai territori. E’ necessaria una nuova visione, capace di realizzare una sintesi tra le diverse anime e le diverse esperienze, che rappresentano un vero e proprio valore aggiunto per il nostro partito. La segreteria avrà l’onore e l’onere di veicolare questa nuova forza, per riconquistare la fiducia della grande fetta di elettorato di centro-sinistra, spesso spiazzato in passato da scelte cervellotiche e poco condivise. Il futuro della Calabria è oggi, e il Partito Democratico che scaturirà dal Congresso deve assolutamente avere l’ambizione di partecipare da protagonista al nuovo corso della nostra Regione».
Al coro si aggiunge anche il dirigente locale Pd Michele Mirabello: «Con la candidatura di Nicola Irto alla carica di segretario regionale del partito democratico della Calabria – scrive – si creano i presupposti per chiudere la stagione dei commissariamenti e per rilanciare e rigenerare il partito ad ogni livello. Conosco Nicola perché è stato il “mio” Presidente e perché abbiamo condiviso 5 anni difficili ed esaltanti in Consiglio Regionale, e credo abbia tutte le potenzialità e le competenze per ricostruire il partito calabrese». E aggiunge: «Ora vanno create le condizioni per ridare dignità ai dirigenti ed ai militanti di questo partito, costruendo un percorso che abbia come prima parola d’ordine l’autonomia. Il partito democratico è un partito federale basato sull’autonomia territoriale. Il grande lavoro che attende Irto e tutti gli altri dirigenti calabresi è quello di riaffermare questo grande principio statutario ed identitario del partito. Il partito democratico da oggi può tornare ad essere calabrese e dei calabresi. Ora a ciascuno il suo, siamo tutti in campo per realizzare questo importante obiettivo».
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