ROMA «Come mai i laureati in Scienze naturali e ambientali (LM 60; LM 74) sono stati esclusi dalla partecipazione al bando (scaduto lo scorso 7 dicembre) relativo al Pnrr, per la ricerca di esperti in ambiente? È una domanda legittima, considerato che la scelta del Ministero dell’Ambiente appare decisamente incomprensibile ed ha provocato le dure reazioni delle associazioni professionali, ma soprattutto di diverse università». È quanto chiede Luigi Novello, responsabile nazionale Ufficio Ambiente dell’Udc.
«Il bando – prosegue la nota – ha molte posizioni aperte: prevede attività di consulenza e di supporto tecnico- specialistico nella gestione delle attività di Valutazioni Ambientali, attività di consulenza e di supporto nella redazione e gestione di piani di carattere ambientale per enti pubblici territoriali, attività di consulenza e di supporto specialistico nella gestione di attività di valutazione delle componenti naturali, ambientali, paesaggistiche, culturali, socioeconomiche, demografiche e insediative del capitale territoriale, attività di consulenza e di supporto specialistico nella gestione di attività di valutazione della sostenibilità territoriale ed ambientale di piani e programmi di competenza di enti pubblici territoriali e di valutazioni di impatto ambientale di progetti ed opere dell’ingegneria civile o di altre attività. Si tratta di attività proprie di chi ha fatto precisi corsi di studio e maturato esperienze nel campo delle Scienze Naturali e Ambientali».
«La cosa curiosa – sottolinea Novello – è che invece al bando abbiano potuto partecipare ingegneri, geologi, biologi, ma non i laureati in Scienze naturali e ambientali. In Italia sono 18 le università statali che hanno attivato una Laurea magistrale in Scienze della Natura e 26 sedi hanno attivato una Laurea magistrale nella classe Scienze e Tecnologie per l’Ambiente e per il territorio. Ebbene tutti i laureati in queste discipline sono stati esclusi dal suddetto bando. Il Pnrr è importante per la rinascita del paese e dell’Europa post Covid. Ma sull’ambiente le risorse stanziate appaiono insufficienti. Decisamente ci si aspettava di più. C’è da sperare – conclude Luigi Novello – che per i futuri bandi si faccia molto di più per la difesa e la tutela del nostro ambiente naturale».
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