REGGIO CALABRIA «Sinergia d’intenti e consapevolezza rappresentano i pilastri di un percorso politico nel quale intendo lavorare per affrontare le istanze dei cittadini, con l’intento di poterle risolverle senza dover continuare a rimandare». Lo ha detto il consigliere regionale di Coraggio Italia Salvatore Cirillo in relazione «al futuro dei lavoratori di pubblica utilità, equiparati ai lavoratori socialmente utili impegnati negli enti locali calabresi in attività lavorative ormai indispensabili, soprattutto in questa fase storica caratterizzata dall’alto numero di pensionamenti».
«Il provvedimento normativo incluso nel Decreto Milleproroghe – prosegue Cirillo – riguarda quei lavoratori lasciati per moltissimi anni ad attendere la stabilizzazione con la solita promessa rinnovata di anno in anno. Oggi, per queste persone e per le loro famiglie, c’è un risultato tangibile concretizzato da un percorso intrapreso sin dall’insediamento del presidente della Regione e sostenuto sia in Parlamento sia in Consiglio regionale anche dagli esponenti di Coraggio Italia. In tal senso visto lo straordinario risultato raggiunto in pochissimo tempo, vorrei rivolgere un particolare ringraziamento allo stesso presidente Occhiuto. Oggi prendiamo atto che il Governo, accogliendo le nostre sollecitazioni e prevedendo l’inserimento di tali istanze nel Decreto Milleproroghe, appena assegnato alla Camera, in materia di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità consente fino al 31 marzo 2022 il completamento delle procedure di assunzione a tempo indeterminato, avviate ai sensi dell’articolo 1, comma 207, terzo periodo, della legge n. 147 del 2013, nei confronti dei lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU) della regione Calabria».
«Inoltre – conclude Cirillo – per i lavoratori di pubblica utilità di cui si avvalgono le diverse amministrazioni pubbliche della regione Calabria, la copertura finanziaria è stata resa possibile grazie all’approvazione di un emendamento approvata in Consiglio regionale lo scorso 23 dicembre che si va ad aggiungere alle risorse del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione che consentiranno di innalzare sia il numero delle ore lavorative e, di conseguenza, anche lo stipendio degli stessi lavoratori, sino ad oggi per molti di loro fonte di particolari difficoltà e non di sicurezza economica».
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