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Il paradosso bipolare (e consiliare) del Pd di Corigliano Rossano

In attesa che il sindaco si iscriva al partito, lo scenario politico inizia a mutare. E si rivoluzionerà quando Stasi metterà la tessera in tasca

Pubblicato il: 02/01/2022 – 17:59
di Luca Latella
Il paradosso bipolare (e consiliare) del Pd di Corigliano Rossano

CORIGLIANO ROSSANO La velocità con cui Flavio Stasi ha imboccato la corsia di accelerazione verso il Pd sta generando una serie di paradossi.
Il percorso è, e sarà, complicato, in primis per via di un’ipotesi di gruppo consiliare del Partito democratico a due teste.
Ad oggi l’unico iscritto al gruppo – all’opposizione rispetto alle posizioni del sindaco di Corigliano Rossano – è Aldo Zagarese, sub commissario provinciale del partito. Peraltro è colui che ha favorito gli incontri al Nazareno su richiesta esplicita di Stasi. Il quale, evidentemente, da tempo sta progettando il grande salto verso il Pd, quindi quel partitismo sempre avversato, se è vero com’è vero che alcuni suoi fedelissimi hanno sottoscritto la tessera dem. Con loro ci sono anche un assessore e uno (o forse due) consiglieri comunali che, per regolamento, dovranno assumere posizione ed entrare in un gruppo che fa opposizione al primo cittadino, pena l’espulsione dal partito. Il paradosso è, dunque, servito.
Lo scenario è impossibile: appare irrealizzabile che dei consiglieri comunali di maggioranza varchino il fosso solo per amor di partito, per di più appena abbracciato (o riabbracciato) dopo tempo. Ed anche in giunta, l’assessore Damiano Viteritti, da sempre piddino, dovrebbe assumere una qualche posizione. Ecco perché la patata bollente potrebbe approdare alla commissione di garanzia del partito.
Insomma, tre indizi – i viaggi romani di Stasi, l’iscrizione al Pd di alcuni suoi fedelissimi, quella di qualche consigliere comunale – fanno la prova e sembrano il preludio al passaggio del sindaco di Corigliano Rossano tra le fila dem, soprattutto in attesa che il partito benedica la candidatura a presidente della Provincia di Cosenza. Dal canto suo, Flavio Stasi, non smentisce più, qualora servisse una quarta – matematica – prova. Sa bene che quella tessera serve anche al suo futuro politico, a maggior ragione quando finirà di indossare la fascia tricolore.

La revolución

Lo scenario potrebbe essere completamente rivoluzionato se si tesserasse anche il primo cittadino – e c’è chi scommette che il passo definitivo incontro al Pd sarà percorso entro la primavera. Difficile immaginare cosa potrebbe accadere: andrebbe rimesso in discussione tutto l’assetto amministrativo e gli incarichi affidati dal sindaco, tra esecutivo (col varo dello Stasi ter), gruppi consiliari e presidenza del consiglio stesso. Siamo nel campo delle ipotesi, ma sembra certo che qualcosa di rivoluzionario – rispetto a questa quotidianità sostenuta maggioranza risicatissima, uno in più – accadrà quando Stasi si iscriverà al Pd. Presumibile che al primo cittadino di Corigliano Rossano non resterà altro da fare che allargare la base e rimescolare le carte, anche nella speranza di poter correggere il tiro di un’amministrazione che sta deludendo buona parte della città, soprattutto in ottica fusione.  

Si allarga il comitato di “benvenuto”

Dopo la sortita del leader delle opposizioni consiliari, Gino Promenzio, si allarga la partecipazione al comitato di “benvenuto” a Stasi. L’ex assessore coriglianese con i sindaci Gevova e De Rosis, firmatario del ricorso presentato al Tar pro-referendum – tra quelle battaglie giudiziarie innescate contro la fusione, finite tutte in una bolla di sapone – Giuseppe Paldino è piuttosto contrario all’ingresso del primo cittadino nel Partito democratico.
«Questo inconcludente sindaco – dichiara – si è gasato a tal punto da avere l’ardire e la presunzione di candidarsi addirittura a presidente della Provincia di Cosenza, facendosi guidare e accogliere nel Pd. Esattamente un mese fa ho deciso, dopo tanto tempo, di riprendere la tessera e adesso mi ritrovo in un partito che sta pensando di dare spazio e attenzione a chi ha sempre visto i partiti come demoni da combattere e tenere lontani, salvo poi servirsene quando decide di appagare le sue ambizioni politiche».
«Certo, il personaggio si presta – continua l’ex assessore – colui che ha sempre combattuto i metodi politici da prima Repubblica, adesso si trova ad amministrare ed a utilizzare i peggiori metodi della peggiore politica del passato. Questo sindaco presta il fianco ai nostalgici che continuano a ripetere la cantilena secondo cui è la fusione è stato un errore».
Per Giuseppe Paldino, insomma, il «grande progetto della fusione» è «gestito purtroppo come peggio non si poteva». Per questo invita chi sta sponsorizzando l’ingresso di Stasi nel Pd «ad una seria e ponderata riflessione» ed a «guardare avanti in un’ottica di condivisione dei processi importanti per la crescita del nostro territorio, cercando piuttosto di trovare tutte le strategie (in Consiglio Comunale e non solo) per far finire questa catastrofica amministrazione guidata dal peggiore sindaco che la storia democratica delle città di Corigliano e Rossano ricordi, anziché spalancare le braccia per accogliere uno che vuole solo servirsi del mezzo, il Pd, per arrivare ad ottenere poltrone e placare così quella sete di potere». (l.latella@corrierecal.it)

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