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La villa confiscata alla ‘ndrangheta in Toscana avrà nuova vita grazie ai soldi del Pnrr

Due milioni sui 3,4 miliardi stanziati dal governo per il bando di rigenerazione urbana serviranno per restituire l’immobile alla comunità

Pubblicato il: 02/01/2022 – 9:42
La villa confiscata alla ‘ndrangheta in Toscana avrà nuova vita grazie ai soldi del Pnrr

LUCCA Confiscato alla ‘ndrangheta nel 2003, l’immobile in provincia di Lucca sarà ora demolito e ricostruito per essere restituita alla comunità come bene pubblico. Si tratta di una casa sita in via Puccini a Spianate, nel comune di Altopascio, in provincia di Lucca.
I fondi, circa due milioni di euro, arrivano all’amministrazione comunale dall’aggiudicazione di un bando su progetti di rigenerazione urbana promosso dal governo. Si tratta del primo finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza, messo a disposizione dal Governo per un totale di 3.4 miliardi di euro. «I primi soldi del Pnrr arrivano ad Altopascio», commenta in una nota il sindaco, Sara D’Ambrosio.
«Questa è una grandissima notizia, un bellissimo regalo di inizio anno. Finalmente riusciamo a mettere un punto fermo su una vicenda che è prima di tutto una questione di legalità. Finalmente possiamo intervenire su quello che rappresenta una ferita aperta per la nostra comunità: la casa confiscata alla ‘ndrangheta, nel cuore di Spianate, completamente distrutta al suo interno, lasciata abbandonata per tanti, troppi anni, a causa della negligenza di chi ci ha preceduto. Noi abbiamo provato molte strade per arrivare a questo risultato: nei cinque anni precedenti abbiamo scritto a Regione Toscana e Ministero dell’Interno affinché fosse possibile recuperare le risorse necessarie per rimettere a nuovo quell’immobile e destinarlo alla comunità; abbiamo cercato finanziamenti, abbiamo partecipato a bandi, fino all’ultimo, quello sulla rigenerazione urbana, attraverso il quale abbiamo chiesto e ottenuto 2 milioni di euro di finanziamento da spendere entro il 2026. La volontà ora è di restituire l’immobile a finalità pubbliche e istituzionali, così come indicato dalla legge sulle confische, per procedere a un’operazione di rigenerazione urbana di tutta la zona, con attrezzature e riqualificazioni da mettere al servizio della comunità».

La storia dell’immobile confiscato

Nella provincia di Lucca e in particolare ad Altopascio, secondo quanto rivelato dalle inchieste, avrebbero agito negli anni esponenti del clan “Facchineri” di Cittanova. L’immobile di tre piani è entrato in possesso del patrimonio comunale nel 2003, quando la Direzione Centrale beni confiscati – Centrale Agenzia del Demanio ha disposto il trasferimento della casa al patrimonio del Comune di Altopascio per finalità sociali-istituzionali e in particolare per essere adibito ad alloggi di edilizia residenziale pubblica. La confisca è stata disposta contro un soggetto accusato di crimini legati alla criminalità organizzata, condannato in via definitiva. Nel 2010 la casa è stata definitivamente ripresa dal Comune di Altopascio nelle condizioni attuali: cioè completamente distrutta al suo interno, dopo 7 anni durante i quali il fabbricato era stato affittato agli stessi verso i quali era stata disposta la confisca. «Abbiamo partecipato al bando di rigenerazione urbana – aggiunge l’assessore alla progettazione del territorio e all’attuazione del Pnrr, Daniel Toci – proponendo un progetto di sostituzione edilizia: questo ci permetterà di demolire e ricostruire l’immobile, aumentandone anche le volumetrie in conformità con il regolamento urbanistico, e prevedendo soluzioni a basso impatto ambientale. In questo modo potremo pensare a un intervento realmente funzionale, capace di rispondere alle esigenze del nostro territorio e pensato per riqualificare anche urbanisticamente quella parte di Spianate». A livello nazionale sono stati presentati 2.418 progetti per il bando della rigenerazione urbana, ma ne sono state finanziati solo 1.784, presentati da 483 enti locali.

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