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«Misure anti-Covid non consone alla tutela dei cittadini»

Credo che ad ogni inizio di anno, bisogna fare i conti con ciò che si è fatto e ripromettersi per i tempi a venire, di tentare di non fare errori o quanto meno di limitare i danni.Siamo sicurament…

Pubblicato il: 02/01/2022 – 12:41
di Vincenzo Caserta*
«Misure anti-Covid non consone alla tutela dei cittadini»

Credo che ad ogni inizio di anno, bisogna fare i conti con ciò che si è fatto e ripromettersi per i tempi a venire, di tentare di non fare errori o quanto meno di limitare i danni.
Siamo sicuramente tutti protesi a fare questo. C’è un’azione costante di tutti gli uomini della Terra ad impegnarsi affinché non accada di peggio per tutto ciò che questo maledetto virus sta provocando.
Aveva forse ragione – e bisogna darne atto – Bill Gates quando, alla fine del 2019, prevedeva che questa situazione si sarebbe protratta fino a tre anni. Bene, il 2022 dovrebbe essere il terzo, degli anni previsti, in noi resta la speranza e l’augurio che finisca.
Da quando è iniziato il periodo delle feste natalizie il nostro Paese è ricaduto nel baratro della disperazione e del disagio che la capacità diffusiva del virus provoca, facendo così riaccendere in tutti noi, l’ansia e l’incapacità a reagire o prevenire i fenomeni da esso generati.
È diventato un castigo, ed il nostro modo di reagire è perennemente orientato ad una preservazione sul proprio stato di salute che non ha precedenti. Siamo tutti allarmati, tutti convinti della efficacia del vaccino, tutti protesi a riceverlo come l’unica possibilità di risposta al problema, tutti amareggiati e depressi per lo stato di tensione che la facile diffusibilità dell’ultima variante (sperando che sia l’ultima davvero!!) crea nella vita sociale ed economica con nessuno però capace di dare risposte rassicuranti.
Il contrario di quella speranza che ci ha accompagnati e dava segnali di ripresa nei momenti in cui siamo stati costretti a chiusure forzate.
Ma la cosa che più impressiona è rilevare che pur essendo in un periodo critico nel quale veniva preannunciata la variante in arrivo, in prospettiva dell’inverno, si sono adottate misure di tutela a cura dei nostri governanti nazionali non consone alla tutela dei cittadini.

In Italia per salvaguardare l’economia si sono liberate in soli 90 giorni (settembre-novembre) quasi tutte le possibile condizione di tutela e di prevenzione preesistente, pur di far partire la ripresa economica, peraltro in profonda contraddizione con la dichiarazione esistente dello stato di calamità che (ironia della sorte) è stato prolungato fino a marzo dell’anno in corso.
Forse, non era il caso di eludere totalmente lo smart working dal lavoro pubblico o privato. Non era necessario far ripartire gli spettacoli nella maniera in cui sono partiti, aperti a tutti, ma limitarli a come dal 10 gennaio saranno, al 50%. La scuola in presenza quando i ragazzi sono i soggetti più a rischio in questa fase. Desta sconcerto e tristezza vedere le farmacie delle città, stracolme di famiglie e bambini in fila per tamponi con gli occhi di quei figli, carichi di paura e timore. Perde senso cosi tutto, anche il Natale, che da sempre è vissuto come festa di convivialità e soprattutto di famiglia. Siamo stati ancora una volta da soli in molte famiglie si è evitato lo stare insieme nonni e bambini facendo perdere in tutti le cose più semplici che la natività ci trasmette la serenità e la pace dei cuori. La cosa che più mi rattrista sono le conseguenze psicologiche che ne derivano, e che vengono sottovalutate ma che sono enormemente importanti, ancora non visibili, dei traumi che da queste condizioni possono derivare soprattutto per le fasce più a rischio e fragili, bambini ed anziani.
Era forse più utile una programmazione oculata e strutturata non orientata al solo fine di assumere la leaderschip economica dell’Europa, quando già imperversava ed era alle porte tutto ciò che stava avvenendo ed è avvenuto.
Ogni tanto ci giochiamo con i partner Europei la capacità di guida della linea Europea sulle politiche comunitarie ma, questa non deve prescindere dall’avere una pre-condizione di fondo, caratterizzata dal buon senso, dal rispetto della tutela del cittadino, nell’applicare le misure più idonee nei tempi e nei modi dovuti.
Con le ultime misure adottate dal Governo, in vigore da ieri si ritorna a ristringere la convivenza civile, dopo aver passato delle feste rovinose peraltro ancora non finite e senza aver raggiunto il picco della contaminazione, senza aver avuto alcun significativo obiettivo economico raggiunto ma, con il solo risultato di avere alimentato paura costante ed un forte senso di insicurezza.
Da cittadino pertanto mi sento in dovere di richiamare alla nostra comune speranza quanto ha annunciato ,Gates , che sia veramente l’ultimo anno di questo enorme disagio vissuto.

Buon Anno

*già Dirigente Generale Regione Calabria

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