SAN FERDINANDO «Nella notte di San Silvestro, un ennesimo incendio ha avvolto la tendopoli dei migranti di San Ferdinando, distruggendo almeno una ventina di baracche. Fortunatamente non ci sono state drammatiche conseguenze: nessuno è rimasto ferito, o peggio ancora morto. Ma come abbiamo già denunciato più e più volte – dichiarano Bruno Costa, segretario generale Flai Cgil Calabria Flai e Angelo Sposato segretario generale Cgil Calabria – e nel corso di questi anni, lo spettro della morte aleggia sulla tendopoli. Questo non è più accettabile. Conosciamo bene le condizioni di vita dei migranti costretti a vivere spesso in accampamenti di fortuna, oltre che loro drammatiche condizioni di lavoro. E’ nostra responsabilità piena, e ancor più quella delle istituzioni, ricercare una soluzione definitiva e permanente, che superi non solo le condizioni di degrado attuali della tendopoli, ma che dia una risposta dignitosa a queste donne e uomini, esseri umani con uguali diritti degli altri. Questa ulteriore tragedia ci obbliga ancor di più ad intervenire con celerità e solerzia nel sostituire la tendopoli – così come, noi della Flai-Cgil Calabria e della Cgil Calabria avevamo proposto già da molto tempo – con moduli abitativi provvisti di servizi igienici e riscaldamento, per prevenire, prima di tutto incidenti drammatici, ma soprattutto per ristabilire un minimo di umana condizione, di civiltà e di legalità, collocando al più presto i migranti al sicuro e fuori da quel ghetto infernale che è la tendopoli, con la prospettiva di individuare soluzioni abitative e case adeguate e sicure nel territorio. Ancora però, non abbiamo avuto una adeguata risposta, soprattutto dalla politica che non sembra volersi impegnare. Da parte nostra, già in queste ore siamo impegnati per aprire un tavolo in Prefettura, in cui chiederemo alle istituzioni, ancora una volta, e con forza, interventi concreti e immediati: non siamo disposti ad attendere fino ad una nuova tragica, fatalità. Solo così – conclude la nota – potremo dare un segnale che va nella sola ed unica giusta direzione della difesa dei diritti umani e della dignità delle persone e dei lavoratori».
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