POLISTENA «Pressioni dall’alto ci impediscono di raccontare le carenze della sanità nella Piana di Gioia Tauro. Siamo in uno stato di regime, ci sono alcuni impedimenti che non ci consentono di poter esprimere le nostre opinioni». Enzo Amodeo è il primario di Cardiologia dell’ospedale di Polistena. Non è nuovo a denunce di questo tenore sui mali che affliggono la sanità nell’area. Alla TgR Calabria spiega che «abbiamo forti carenze strutturali, manca un’organizzazione ottimale che metta al centro la salute dell’ammalato. E poi la cosa particolarmente grave è la forte carenza di organico. Vorrei fare solo l’esempio del personale medico del mio reparto: è previsto un organico di sedici medici, siamo rimasti in otto». Il problema risiede anche nella difficoltà di denunciare questo depotenziamento. «In altri posti del mondo la cosa si può fare tranquillamente. Diciamo che non c’è un regolamento che impone il silenzio, però c’è una forma di costrizione. Tutto ciò che viene detto da chi come me la pensa liberamente viene interpretato come una sorta di allarme. Non possiamo pensare di essere guidati da laureati in medicina che nella loro vita professionale non hanno mai avuto un giorno di gloria semplicemente perché non hanno mai fatto i medici e non conoscono i bisogni degli ammalati. Queste cose non si possono dire. Ma noi le diciamo», chiude Amodeo.
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