CATANZARO “Situazione politica cittadina ed elezioni amminsitrative della prossima primavera”. La formula di rito con cui Aldo Casalinuovo, avvocato di rango del foro di Catanzaro e autorevole dirigente del Pd e del centrosinistra del capuoluogo, ha convocato una conferenza stampa per lunedì prossimo a prima vista può dire poco, e invece dice tanto: dice a esempio che il campo del Pd e del centrosinistra a Catanzaro è completamente esploso.
Fioccano le interpretazioni e le “letture” sul perché Casalinuovo tra qualche giorno incontrerà i giornalisti; la tesi più accreditata ovviamente è che annuncerà la propria candidatura a sindaco o quantomeno la propria disponibilità a ragionare in questo senso. In ogni caso, è un altro “terremoto” che scuote la politica catanzarese e segnatamente la coalizione guidata dal Pd, che nelle scorse settimane aveva di fatto lanciato la candidatura a sindaco del leader di Cambiavento Nicola Fiorita portandola alla valutazione del tavolo nazionale. Da quel giorno però la situazione è completamente impazzita: il primo a scendere in campo, in autonomia, è stato il docente dell’Umg e avvocato Valerio Donato, iscritto al Pd ma candidatosi sindaco, prima della fine dell’anno, oltre il Pd (e il centrosinistra), e altrettanto – riferiscono i “bene informati” – si accingerebbe a fare Casalinuovo.
Sia Donato sia Casalinuovo tra l’altro sono stati al centro delle consultazioni-casting che il Pd catanzarese ha avviato nelle scorse settimane per sondare eventuali disponibilità a candidarsi per il dopo Abramo-quater, consultazioni-casting concluse con un’assemblea dai contorni piuttosto vaghi dalla quale è emersa l’indicazione pro-Fiorita. Il quadro dunque a Catanzaro si sta facendo particolarmente ingarbugliato, ed è evidente che il primo dossier che la prossima segreteria regionale dem (con in pole position per guidarla Nicola Irto) dovrà affrontare, armata di santa pazienza ma anche di guantoni imbottiti, sarà proprio la “Babele” catanzarese.
Intanto, è già attesa per le parole di Casalinuovo, espressione di una delle famiglie più in vista, non solo sul piano politico, di Catanzaro: figlio di Mario, leggendario ministro socialista dalla straordinaria storia personale e professionale, Casalinuovo è ricordato in città anche per la sua unica parentesi istituzionale, quella da consigliere comunale nella consiliatura guidata dal sindaco Rosario Olivo, parentesi che Casalinuovo interruppe in modo fragoroso dimettendosi da Palazzo de Nobili dopo aver stigmatizzato l’inconcludenza e la bassa qualità della politica catanzarese. (a. c.)
x
x