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Covid, la quarta ondata “spaventa” i sindaci: scuole chiuse in tanti comuni

Numerose le ordinanze di rinvio del ritorno in classe al prossimo 15 gennaio, malgrado il governo si sia espresso per la ripresa regolare delle lezioni

Pubblicato il: 07/01/2022 – 17:15
Covid, la quarta ondata “spaventa” i sindaci: scuole chiuse in tanti comuni

LAMEZIA TERME Sono diversi i comuni calabresi dove a causa dell’impennata di contagi da Covid 19, malgrado il governo si sia espresso per la ripresa regolare delle lezioni al termine delle vacanze natalizie, si stanno disponendo ordinanze di rinvio della riapertura delle scuole al prossimo 15 gennaio. Tra i primi a disporre il posticipo del ritorno in classe c’è San Giovanni in Fiore, nel cosentino. «Per precauzione, prudenza, buon senso e spirito di collaborazione nei confronti delle strutture sanitarie – afferma la sindaca Rosaria Succurro –  oggi sotto pressione costante, ho ordinato la chiusura delle scuole fino a sabato 15 gennaio. In questo stesso periodo, la didattica si svolgerà distanza. Ho assunto la decisione dopo aver sentito i dirigenti sanitari, i comandanti locali delle forze dell’ordine, i dirigenti scolastici, i rappresentanti della Chiesa e delle attività produttive. Era giusto determinarsi in questo senso, per causa dell’aumento dei contagi che si è registrato negli ultimi giorni, al momento, per fortuna, senza casi gravi». Rimandato il rientro a scuola in presenza anche a Crosia, nel Cosentino, dove le lezioni nelle scuole dell’infanzia, di istruzione primaria e secondaria di primo e secondo grado proseguiranno in  in Dad fino a sabato 22 gennaio. A disporlo è un’ordinanza firmata dal sindaco Antonio Russo «sulla scorta – è detto in una nota – dei dati e degli ultimi aggiornamenti sui casi di contagio, registrati nell’ultima settimana sull’intero territorio comunale». «Oltre 120 i nuovi positivi –  afferma il primo cittadino – registrati dall’1 al 7 gennaio attraverso l’utilizzo dei test antigenici, che dovranno essere confermati successivamente dagli uffici dell’Asp. Non dobbiamo essere preoccupati o vivere nel terrore, soprattutto perché, a quanto pare, dovremo continuare a convivere con il virus ancora per un po’, ma certamente continuiamo a tenere la guardia alta e a cercare di limitare i contagi per quanto possibile». 

La città metropolitana di Reggio Calabria

Nella città metropolitana di Reggio Calabria, invece, il sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, è intervenuto sulla “grande preoccupazione” destata dall’ampia diffusione dei contagi da Covid-19 sul territorio «ed in considerazione del notevole carico sulle strutture sanitarie del comprensorio, ed in particolare sul Grande Ospedale Metropolitano, segnalata dalla richiesta del Direttore Sanitario ff del Gom Salvatore Costarella di valutare il rinvio dell’apertura delle scuole di due o tre settimane» ha invitato i sindaci del territorio metropolitano a valutare la chiusura delle scuole cittadine di ogni ordine e grado «a tutela della salute di tutti i cittadini metropolitani e la salvaguardia svolta dal personale sanitario delle strutture del nostro territorio».

Scuole chiuse a Reggio Calabria

A Reggio Calabria il sindaco facente funzioni, Paolo Brunetti, ha disposto la sospensione, «a tutela della salute pubblica», delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole, sia pubbliche e private, con esclusione degli asili nido, dal 10 al 15 gennaio. «Il provvedimento si è reso necessario – è detto in un comunicato – alla luce del forte incremento dei contagi in città e che sta determinando una pressione crescente sulle strutture ospedaliere. In questo contesto Brunetti sta seguendo da vicino l’evolversi della situazione attraverso una continua attività di interlocuzione e confronto con la Prefettura, la Regione Calabria, la Direzione sanitaria del Grande ospedale metropolitano, le autorità sanitarie e gli esperti della task force comunale sulla sanità. «Abbiamo assunto questa decisione, che è stata pienamente condivisa dai componenti della task force – afferma il sindaco Brunetti – consapevoli del momento che stiamo vivendo in conseguenza della nuova ondata di contagi causata dalla variante Omicron del Covid 19. È necessario, in questa fase, attuare un attento monitoraggio della situazione e nel contempo favorire la campagna vaccinale, con particolare attenzione alle fasce d’età comprendenti bambini e ragazzi. Naturalmente, tale misura potrà essere eventualmente prorogata nei prossimi giorni, in ragione delle ulteriori esigenze che verranno imposte dalla diffusione dei contagi, contemplando la possibilità di un nuovo allungamento del periodo di sospensione».

I casi nella Piana di Gioia Tauro

«Il virus nella Piana di Gioia Tauro è ormai inarrestabile e non riusciamo più a contenere le preoccupazioni dei cittadini anche per la totale disorganizzazione del sistema sanitario che non riesce più a dare risposte certe». Così i rappresentanti del Direttivo dei Sindaci della Piana che si è riunito a Cinquefrondi per esaminare la situazione che si è creata e che vede il territorio pianigiano travolto dai contagi che allo stato, affermano i primi cittadini, «nessuno riesce a quantificare tanto che i positivi potrebbero essere anche il doppio di quelli conosciuti visto che il tracciamento dei casi è completamente saltato». «Così come – proseguono – è saltata l’organizzazione della vaccinazione con centri che non vengono forniti di vaccini, con cittadini che non trasmettono l’eventuale loro positività a nessuno, con l’ospedale di Gioia Tauro ormai completamente saturo di ricoverati da Covid 19 e con posti letto che ormai si trovano solo fuori della Regione». I sindaci della  Piana, che domani mattina si riuniranno in assemblea, esamineranno alcune misure che ritengono ormai improcrastinabili per contenere il virus il cui picco, affermano, «arriverà fra 15 giorni», come la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per 15 giorni, l’aumento dei posti letto Covid nell’Ospedale di Gioia Tauro, la creazione di un reparto di terapia intensiva a Gioia Tauro, la creazione di un laboratorio che processi i tamponi molecolari nella Piana, che quello del Gom di Reggio Calabria ha tempi troppo lunghi a causa della mole di lavoro che affronta.

Gli altri comuni

Analoga decisione a Motta San Giovanni, nel Reggino dove, su ordinanza del sindaco Giovanni Verduci. Anche qui per tutta la durata della sospensione delle attività in presenza, sarà attivata la didattica a distanza. Scuole chiuse anche nei comuni di Magisano e Pentone, nella Presila Catanzarese e Gizzeria. «Si ordina in via precauzionale scrive l’amministrazione su Facebook – la sospensione dell’attività didattica delle Scuole di ogni ordine e grado, per giorni 13 (tredici) dal 10 al 22 gennaio 2022 per monitorare l’evolversi dei contagi, rimanendo salva la possibilità di svolgere attività didattica a distanza secondo le modalità disposte dalla Dirigente Scolastica». Così come a Taverna: «Comunichiamo vista la situazione epidemiologica che stiamo registrando su tutto il territorio, la sospensione delle attività scolastiche delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio dal 10 al 15 gennaio 2022» ha scritto il sindaco, Sebastiano Tarantino. Lo stesso primo cittadino ha poi fornito gli ultimi aggiornamenti sul fronte Coronavirus: «I casi attivi totali sono 101 su tutto il territorio comunale». E nelle prossime ore sono attese analoghe decisioni anche da molti altri sindaci calabresi. 

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