LAMEZIA TERME Italo Reale, presidente della Commissione regionale per il tesseramento del Partito Democratico, interviene per ripercorrere le fasi del tesseramento dem, dopo alcune polemiche sollevate nella giornata di ieri. Reale riepiloga gli step che hanno portato alla formazione del numero degli iscritti che saranno chiamati a esprimersi. «La Commissione regionale per il tesseramento, sin dal suo insediamento, ha inviato alle Commissioni provinciali, man mano che arrivavano, l’elenco dei tesserati per la verifica, effettuata la quale gli elenchi venivano trasmessi ai segretari di circolo, ognuno per la propria competenza territoriale – scrive –. Il tesseramento si è concluso il 31 di dicembre e tra il 30 ed il 31 hanno fatto richiesta diverse centinaia di persone, alcune delle quali sulla piattaforma nazionale. Il primo gennaio abbiamo sentito i responsabili della piattaforma nazionale e abbiamo aggregato i dati delle due piattaforme utilizzate per l’iscrizione, quella regionale e quella nazionale, appunto, inviando l’aggiornamento alle Commissioni provinciali nello stesso giorno e queste, con immediatezza, hanno verificato le ultime iscrizioni pervenute».
Fin qui il primo step. Poi, continua Reale, «la Commissione regionale si è riunita il 4 e il 5 di gennaio e ha approvato gli elenchi, mettendoli immediatamente a disposizione delle Commissioni provinciali che le hanno inviate ai segretari di circolo. Non è stato possibile ratificare gli elenchi prima del 5 gennaio perché non erano ancora state accreditate le quote delle richieste del 30 e 31 dicembre, stanti anche le giornate di festa».
Il presidente della commissione spiega dunque che «i candidati alla segreteria regionale potevano, quindi, verificare i dati sia dai Presidenti delle Commissioni provinciali sia dai componenti di quella regionale. Nessuna richiesta è pervenuta in tal senso all’indirizzo di posta elettronica del partito regionale, debitamente reso pubblico sia sul sito internet ufficiale sia all’interno dei regolamenti».
«La Commissione – continua Reale –, ritenendo fosse corretto tenere conto che le firme raccolte dai candidati potessero contenere alcune di quelle non confermate nell’elenco definitivo e rilevando che mancasse a Mario Franchino un numero esiguo di firme per raggiungere la quota minima richiesta dal regolamento per il congresso, ha inteso accordargli un ulteriore tempo per integrare le poche firme mancanti, entro le ore 17 di oggi, chiedendogli inoltre di esibire gli originali di alcune firme depositate in fotocopia. Aggiungiamo che, dalla sera del 7 gennaio, Mario Franchino ha la disponibilità degli elenchi avendoli richiesti al momento del deposito della candidatura. Questi sono i fatti».
«La cosa che chiedo a tutti di comprendere – è l’esortazione finale del presidente della commissione – è che oggi gli iter congressuali sono, ovviamente, vincolati da alcune norme interne ed esterne al Partito Democratico, prima fra tutte quella sulla tutela della Privacy. Infatti, sulla gestione degli elenchi ha pesato il divieto di rendere pubblici i dati sensibili (la stessa appartenenza a un partito politico è un dato sensibile, così come lo sono numero di telefono, l’indirizzo e le ragioni di esclusione che possono essere chieste ed esplicitate solo ai diretti interessati). Quanto al rapporto tra il tempo per l’approvazione degli elenchi e la presentazione delle candidature, il Regolamento Nazionale prevede un termine di 10 giorni tra la chiusura del tesseramento e il congresso, in Calabria ne abbiamo previsti 15. Ricordiamo che il numero minimo di firme da presentare è di 250, pari al 2,8% degli iscritti calabresi e ad una media di 50 adesioni per provincia».
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