CORIGLIANO ROSSANO «Forse non è più emergenza Covid, forse avevamo la soluzione – i vaccini – e non l’abbiamo sfruttata, forse dobbiamo imparare a convivere col virus, fatto sta che ieri abbiamo superato il record dei casi, che risaliva alla settimana dal 12 al 18 aprile 2021». È quanto afferma Martino Rizzo, responsabile del Dipartimento ufficio e prevenzione dell’Asp per la Sibaritide.
Il dirigente medico riporta dei dati e li paragona ad aprile 2021, picco della scorsa ondata. In quei giorni si erano registrati 212,6 casi ogni 100mila abitanti. Nella settimana appena conclusa i nuovi contagi sono stati 291,8 ogni 100mila abitanti.
«L’anno 2022 non è iniziato per niente bene. Attualmente – spiega Rizzo riferendo i numeri dell’Asp di Cosenza negli ultimi sette giorni – sono in quarantena 6443 persone, di cui 2005 nell’ultima settimana (nei sette giorni precedenti sono stati 1285). Insieme a questi ci sono almeno altre 2000 persone positive al tampone rapido e sono in attesa di essere messi in quarantena dall’Asp». L’ex direttore sanitario dell’Asp rivela anche come «obiettivamente» vi siano delle «difficoltà, perché il numero di positivi è estremamente elevato, ed ogni giorno se ne aggiungono altri.
«A proposito della quarantena, c’è molta confusione, generata dall’entrata in vigore del Decreto del 30 dicembre. Non è cambiata la durata della isolamento per i soggetti positivi, che a prescindere se siano vaccinati o meno, dura 21 giorni e può essere interrotta solo in caso di negativizzazione. Sono cambiate le regole solo per i contatti vaccinati con tre dosi, o da meno di 120 giorni, o che hanno avuto il Covid da meno di 120 giorni. Per questi non è prevista la quarantena, ma l’autosorveglianza per 5 giorni: se dovessero comparire sintomi in questo periodo occorre fare un tampone di controllo».
«Chi viene trovato positivo – sottolinea ancora Martino Rizzo – deve restare al proprio domicilio, armarsi di pazienza, soprattutto se i sintomi sono lievi, e aspettare di essere contattati per effettuare il tampone di verifica. Accelerando, però, i tempi di esecuzione del tampone di verifica, si rischia di essere trovati ancora positivi, prolungando i tempi della quarantena. La mia esperienza conferma che anche nei vaccinati asintomatici i tempi di negativizzazione sono in media intorno ai 14 giorni ed effettuare il tampone prima di 10 giorni dal riscontro della positività, vuol dire essere trovato nuovamente positivo e prolungare l’attesa».
I nuovi casi positivi di ieri sono stati 326. I ricoverati negli ospedali dell’Asp sono 119, di cui 8 in Rianimazione. «Nessuno dei ricoverati ha la vaccinazione completa con tre dosi e l’80% non è vaccinato», evidenzia ancora Rizzo. «I casi sono tanti, ma moltissimi risultano asintomatici o paucisintomatici. Rispetto ad aprile scorso, avevamo un numero inferiore di casi, ma con 254 ricoverati, di cui 17 in Terapia intensiva. Circa 400 casi riguardano i minori».
«Questa mattina – conclude Martino Rizzo – tentiamo in alcuni Comuni la ripresa delle attività scolastiche in presenza. Si monitorerà la situazione, per valutarne l’impatto sull’epidemia. Speriamo nella responsabilità dei ragazzi e auspichiamo che si vaccinino presto, perché sarà difficile applicare la circolare relativa ai controlli nelle scuole in caso di focolai multipli». (lu.la.)
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