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Bergamini, la confessione di una testimone: «Quella volta che Isabella Internò mi insultò»

La testimonianze di due amiche del calciatore nel processo in corso a Cosenza. «Arrivava con il motorino quando c’era Denis»

Pubblicato il: 11/01/2022 – 8:56
di Fabio Benincasa
Bergamini, la confessione di una testimone: «Quella volta che Isabella Internò mi insultò»

COSENZA I giudici della Corte d’Assise di Cosenza sono chiamati a fare luce sulla morte del calciatore Donato “Denis” Bergamini avvenuta il 18 novembre 1989 sulla statale 106, a Roseto Capo Spulico. Oltre al lungo esame del testimone Sergio Galeazzi, ex compagno di Denis ai tempi del Cosenza (QUI LA NOTIZIA), in aula sono state sentite anche due amiche dell’ex centrocampista di Argenta. Si tratta di Amelia Bargone e Angelina Fusinato.

«Quella volta che Isabella Internò mi insultò»

La prima teste a rispondere alle domande del Pm Luca Primicerio, dei legali di parte civile Fabio Anselmo e Alessandra Pisa e degli avvocati della difesa, Pugliese e Cribari è Amelia Bargone che per la prima volta incontrò Denis Bergamini a Commenda. La villetta di Rende era spesso ritrovo di calciatori e ragazze e proprio lì «l’ho conosciuto tra febbraio e marzo 1989». L’amica di Denis però non conosce Isabella Internò anche «se li ho visti spesso insieme». Fu lo stesso calciatore a comunicare all’amica la fine del rapporto con la giovane fidanzata che «quando Denis parlava con altre ragazze, lo chiamava e lui la raggiungeva con aria seccata». In merito alla presunta gelosia della Internò, la testimone cita un episodio: «mi ha offeso in una occasione, prima dell’estate del 1989 mentre stavo andando all’università. Ci trovammo accostate con le auto al semaforo di Quattromiglia e lei mi chiamò puttana. Avevamo i finestrini abbassati». Di questa circostanza, la teste avrà modo di parlarne sia con Donata Bergamini che con l’avvocato Gallerani, ex legale della famiglia del calciatore morto. Il centrocampista rossoblù viene descritto come un ragazzo semplice e pieno di vita e la Bargone confessa di aver avuto una cotta e di essere andata a trovarlo nella sua casa di Città 2000. «Era contento della sua vita, aveva acquistato una nuova auto. Ho avuto il suo numero un mesetto prima della morte e sono andata a casa sua a prendere un caffè». «C’era un piccolo interesse da parte di Denis – aggiunge Bargone – a me piaceva». E sulle cause della morte: «Non ho mai creduto al suicidio, sin dal primo momento in cui ho appreso la notizia dalla stampa e dalla tv». Le dichiarazioni della teste, trovano la ferma risposta dell’avvocato Pugliese che mostra al Pm, alla Corte ed alla Bargone una serie di post condivisi sul profilo facebook della testimone e relativi al “caso” Bergamini.

Le sortite alla villetta di Commenda

«A me personalmente la Internò non ha mai rivolto la parola, la conoscevo di vista ma non abbiamo mai parlato». Angelina Fusinato, altra teste e amica di Bergamini, racconta del suo rapporto con il calciatore e della totale indifferenza nei confronti della Internò. «Denis l’ho conosciuto appena arrivato a Cosenza. Non era certo un donnaiolo, però aveva una simpatia per me e non è mai andata oltre perché poi si è messo con Isabella». Che era «ossessionata da lui e a me lo ha detto Denis». Così come nel racconto fornito da Bargone, anche Fusinato conferma la costante presenza della giovane Isabella alla villetta di Commenda. «Spuntava dal nulla. Arrivava con il suo motorino ogni volta che c’era Denis». Fu lo stesso calciatore, confessa Fusinato a raccontarle della fine del rapporto con l’ex fidanzata: «un giorno venne da me in edicola (era nella piazzetta di Commenda) e mi disse che era finita, che aveva chiuso».

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