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Fismu replica a Occhiuto: «Una tragedia copiare il “modello Lombardia”»

Il segretario nazionale Esposito: «La Lombardia ha molte eccellenze, ma tra queste non c’è certamente quella dei servizi sanitari territoriali»

Pubblicato il: 11/01/2022 – 14:37
Fismu replica a Occhiuto: «Una tragedia copiare il “modello Lombardia”»

CATANZARO «Altro che modello lombardo. La sanità territoriale della Regione Lombardia è tutto fuorché un esempio da seguire». Con queste parole Francesco Esposito, segretario nazionale di Fismu-Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti, affiliata Cisl Medici, ha replicato alle dichiarazioni del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto. Esposito ha sottolineato come proprio in Lombardia il Covid ha messo a dura prova le cure primarie e territoriali: «La memoria è corta, dimentichiamo le migliaia di malati finiti negli ospedali, a intasare i Pronto Soccorso e l’enorme mole di lavoro che hanno dovuto sostenere i medici di famiglia, della continuità assistenziale e del 118. Una situazione figlia di anni di privatizzazioni, di esternalizzazioni dei servizi, di demedicalizzazione delle ambulanze. Di smantellamento del territorio. Ma non solo – continua – la Calabria ha caratteristiche socio economiche diverse, una orografia difficile, e problemi vecchi e mai risolti, a partire dal nodo dei trasposti e dei collegamenti. Non si può parlare di importare modelli che non rispondono alla realtà della nostra regione. E oltretutto modelli che non hanno dato buoni risultati in termini di prestazioni e di tutela della salute dei cittadini».
«Il Governatore parli con i medici – conclude Esposito – con un vero dialogo possiamo affrontare gli enormi problemi della sanità calabrese. Guardi alle esperienze che funzionano sul territorio e le trasformi in best practices, si replichi l’eccellente lavoro di molte Unità di Cure Primarie che sono in prima linea nell’assistenza e anche nella campagna di vaccinazione, punti sulla valorizzazione dei medici, per esempio ascoltando i gravi problemi posti da quelli del 118 e della continuità assistenziale. Dia energia, con risorse e personale ai nostri ospedali e ai Pronto Soccorso. Ricostruiamo assieme la rete dei servizi, anche ambulatoriali, sul territorio, cominciando anche con la medicina dei servizi e della prevenzione. Oggi grande assente in questa pandemia. Facciamo, ripensiamo, costruiamo, invece di scimmiottare modelli fallimentari».

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