CATANZARO Prosegue il processo d’appello contro Antonio Pontoriero, 46enne di San Calogero accusato dell’omicidio volontario di Soumaila Sacko, bracciante e sindacalista maliano dell’Usb, ucciso nel giugno del 2018 mentre si trovava nella ex fornace “La Tranquilla” di San Calogero nel tentativo di recuperare alcune lamiere da trasportare nella tendopoli di San Ferdinando per adattarle a coperture delle baracche che ospitavano altri migranti. Oggi gli avvocati di parte civile Arturo Salerni e Mario Angelelli – in rappresentanza dell’Unione sindacale di base e dei fratelli, moglie e figlia di Soumaila – hanno chiesto la conferma della condanna di primo grado nei confronti dell’imputato: 22 anni di carcere.
Lo scorso primo ottobre anche il sostituto procuratore generale Salvatore Di Maio aveva chiesto la conferma della pena inflitta in primo grado.
Nelle more l’imputato è tornato in carcere. Il Riesame aveva concesso a Pontoriero i domiciliari ma la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza del Riesame del novembre 2020 e il Riesame bis ha disposto la misura cautelare in carcere.
La prossima udienza è stata fissata per l’11 febbraio prossimo per dare la parola alla difesa rappresentata dagli avvocato Francesco Muzzopappa e Salvatore Staiano. (ale. tru.)
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