CORIGLIANO ROSSANO Un mammografo di ultima generazione per far ripartire lo screening e prevenire le patologie al seno. Da questa mattina lo spoke di Corigliano Rossano, nel presidio “Guido Compagna”, avrà un’arma in più, donata all’Asp di Cosenza da Roche Italia e Fujifilm Italia, nell’ambito della campagna “screening routine”.
Le due aziende hanno donato in Italia dieci strumenti del genere in altrettante regioni ed uno di questo era dedicato alla Calabria, quindi all’Asp di Cosenza.
Sobria l’inaugurazione della strumentazione, avvenuta questa mattina. Il direttore sanitario dello spoke, Pierluigi Carino e il direttore dell’Unità operativa complessa di Radiologia, Stefano Giusti hanno fatto gli onori di casa. Con loro il direttore sanitario aziendale, Luigi Muraca, il direttore del dipartimento di Igiene e prevenzione, Martino Rizzo, il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, il dirigente Roche, Fulvio Moirano – già direttore generale di Agenas – e la parte politica rappresentata dal sindaco Flavio Stasi, dal consigliere regionale Pasqualina Straface e dal deputato Francesco Sapia.
«Alla Calabria è stata assegnata una delle dieci donazioni che la Roche (società che si occupa di farmaceutica e diagnostica, ndr) ha consegnato in Italia. La scelta – ha spiegato Fulvio Moirano – è scaturita dalla base di criteri oggettivi, tra i quali la presenza di macchine obsolete, la perdita di percentuali di screening durante il 2020 e i primi mesi del 2021 e la possibilità di invertire questa rotta. Nelle valutazioni vi sono stati bilanciamenti fra le regioni del nord, sud e centro. In accordo con gli assessorati regionali i mammografi sono stati donati alle aziende sanitarie e in Calabria è stata scelta l’Asp di Cosenza perché è molto grande e avrebbe avuto giovamento da un investimento importante e di ultima generazione».
Nel ringraziare Roche, Fujifilm e il personale dell’azienda che hanno permesso che il mammografo entrasse in funzione in poco tempo, il commissario dell’Asp ha sottolineato l’importanza dello screening. «Un’attività come la prevenzione secondaria con gli screening – ha detto Vincenzo La Regina ai microfoni de L’altro Corriere Tv – non poteva non risentire della pandemia, ed in Calabria ancor di più. Quello di oggi è un segnale di speranza che ci aiuterà a sviluppare la cultura della prevenzione primaria e secondaria. Dobbiamo invertire il paradigma su una nuova visione di salute che parta dalla prevenzione».
La Regina ha tracciato anche un breve bilancio ad un anno esatto dal suo insediamento alla guida dell’Asp di Cosenza. «Siamo pronti ad affrontare il picco pandemico – ha detto –. Abbiamo ricostruito un’azienda non azienda, abbiamo bandito concorsi per il reclutamento del personale, stiamo aprendo l’ospedale di Cariati e chiesto sacrifici ai dipendenti. Negli anni, quando il personale andava via, non si indicevano selezioni per la sostituzione. Sono qui da un anno, adesso stiamo assumendo oss e tra un mese gli infermieri attraverso una graduatoria. I reparti ospedalieri delle Asp sono stati spogliati nel tempo e nessuno è intervenuto. Dal sistema Cosenza della magistratura – ha concluso Vincenzo La Regina – adesso possiamo iniziare ad ambire al modello Cosenza delle buone pratiche».
«Dobbiamo superare questa fase di emergenza e tornare alle attività normali – ha aggiunto il primario della Radiologia dello spoke di Corigliano Rossano, Stefano Giusti – cioè restituire alle donne del territorio la possibilità di avere una diagnosi precoce. Il Covid ha congelato queste pratiche ed adesso dobbiamo impegnarci tutti per ripartire e ritrovare normalità nella sanità. Grazie alla Roche e Fujifilm perché in un territorio come il nostro era sentita la necessità di dover avere strumenti tecnologicamente adeguati. Ci sono grandi professionisti, qui a Corigliano abbiamo radiologi preparatissimi ed il territorio merita il massimo impegno. L’azienda sanitaria sarà vicina e grazie al principio di sussidiarietà abbiamo la possibilità di far ripartire un’attività importantissima per la prevenzione».
«Ritengo utile e positivo che il reparto di Radiologia dell’ospedale di Corigliano possa disporre di un mammografo di ultima generazione, legato alla campagna di tutela della salute femminile Screening routine. Questo strumento – ha dichiarato il deputato Francesco Sapia – agevola una buona prevenzione dei tumori del seno, che in Calabria resta un problema serio insieme alla prevenzione delle altre patologie oncologiche, soprattutto dopo l’avvento della pandemia. Ho partecipato volentieri all’iniziativa di presentazione del progetto, che, promossa dal commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, vedrà oltre undicimila donne coinvolte in uno specifico programma di screening. Si tratta – ha continuato il deputato – di un servizio importante per l’Alto Ionio cosentino, ma è indispensabile potenziare la Chirurgia ospedaliera dello Spoke di Corigliano-Rossano, in modo che possa intervenire al meglio sulle problematiche oncologiche, non solo delle donne. A questo riguardo, confermo la mia cooperazione istituzionale nei riguardi del commissario La Regina, consapevole che le Chirurgie di tutti gli ospedali dell’Asp di Cosenza necessitano di investimenti in termini di specialisti, di altro personale e di strumenti tecnologici. Conosciamo bene i dati dell’emigrazione sanitaria, specie per quanto concerne i tumori, e la mancanza, nell’intera regione, di un’assistenza integrata, che va pensata, programmata e realizzata indipendentemente dalla pandemia in corso».
«Occorre visione, audacia e collaborazione. Inoltre, bisogna al più presto – ha concluso Sapia – modificare il decreto con cui l’allora commissario ad acta, Saverio Cotticelli, ha limitato fortemente gli interventi di eradicazione dei tumori del seno. La Calabria può e deve produrre qualità delle cure, salute e risultati».
Il sindaco Flavio Stasi nel suo intervento ha ribadito la necessità di completare i lavori nel pronto soccorso dell’ospedale di Corigliano iniziati ormai molti mesi addietro ed ha sottolineato la necessità di completare al più presto i lavori per riattivare l’Utic: un fondamentale servizio salvavita per il territorio.
«Le donne di età compresa tra i 50 ed i 69 anni e residenti nel territorio di pertinenza – spiega Straface – saranno invitate a mezzo lettera dalla segreteria screening dell’Asp di Cosenza ad effettuare la mammografia. Sono circa 11.500 le donne coinvolte nel programma in oggetto, numeri che testimoniano la bontà dell’iniziativa e la sua notevole valenza sociale». (l.latella@corrierecal.it)
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