La Calabria e la corsa al Colle in Consiglio regionale: centrosinistra ancora senza accordo

CATANZARO Si vedranno poco prima dell’inizio della seduta, perché nonostante sia un appuntamento istituzionale non mancano nodi da sciogliere e malumori da far decantare. La maggioranza di centrodestra e le minoranze di centrosinistra arrivano al Consiglio regionale di domani per elezione dei cosiddetti grandi elettori, i delegati al Parlamento in seduta comune chiamato a scegliere il prossimo presidente della Repubblica, un po’ impreparati, soprattutto le opposizioni, e non solo per la ruggine delle feste natalizie, trascorse dopo il ritmo infernale della sessione di bilancio a chiusura del 2021. L’elezione dei delegati al voto per il Colle – è la nona volta che accade dall’alba della Regione nel 1970 – è il primo adempimento che il Consiglio regionale deve affrontare nel 2022 e benché abbia un tratto molto particolare alla fine rischia di rivestirsi di un significato politico che non dovrebbe avere. La prassi vuole che siano designati per la maggioranza i due presidenti, di Giunta e Consiglio e, in rappresentanza della minoranza, il leader dell’opposizione o il capogruppo del partito più votato, che non sempre coincidono, soprattutto non coincidono in questa legislatura. A quanto si apprende da fonti del centrodestra, l’orientamento della maggioranza va nella direzione di rispettare la prassi, e quindi domani in aula, salvi imprevisti, saranno designati il governatore Roberto Occhiuto (Forza Italia) e il presidente di Palazzo Campanella Filippo Mancuso (Lega): insomma, la partita è chiusa ma ciò nonostante il centrodestra si vedrà comunque domani un’ora opprima dell’orario fissato per l’avvio del Consiglio regionale, e solo questo è bastato a far emergere qualche interrogativo in serata. Palesemente più frastagliato invece il quadro nelle opposizioni. Molti analisti sostengono che alla fine l’indicazione quale delegato grande elettore per la minoranza dovrebbe cadere sul capogruppo del Pd Nicola Irto, che avrebbe il sostegno di tutto il suo gruppo (anche se tra i dem non mancherebbe qualche mugugno), ma si dice che anche Amalia Bruni, candidata alla presidenza della regione alle elezioni di ottobre, sarebbe fortemente interessata a partecipare alla corsa al Colle (e l’avrebbe fatto presente ai vertici del Nazareno), così come il M5S vorrebbe dire la sua. Insomma, al momento nel centrosinistra non ci sarebbe nessun accordo, e un accordo, almeno fino a stasera, viene dato comunque per molto difficile da raggiungere: per questo anche il centrosinistra si vedrà domani prima del Consiglio regionale. In più, c’è da capire come si orienterà l’altra opposizione, quella del Polo Civico di DeMa, che anche stavolta non avrà nulla ma a differenza della partita delle commissioni stavolta potrà incidere e non stare semplicemente alla finestra. L’impressione che è il centrosinistra rischia di ridursi alla “conta” in aula. E poi, anche se nessuno vuole dirlo aperta,ente, aleggia lo spettro di una maggioranza che potrebbe interferire anche sulle determinazioni nel versante dell’opposizione (è già successo in questi giorni in alcune Regioni): ipotesi francamente molto improbabile, visto questo inizio di legislatura tutt’altro che conflittuale, ma ipotesi comunque sul campo. (c. a.)