LAMEZIA TERME «Il cittadino deve collaborare con le istituzioni, in questi frangenti merita risposte brutali nei modi e nei tempi previsti dalla legge. Tutti devono fare la propria parte, io in primis come amministratore. Intanto speriamo che le forze dell’ordine diano risposte in tempi brevi». Quello del sindaco di Soriano, Enzo Bartone, è un giudizio netto e che non lascia spazio ad interpretazioni. Un concetto ribadito anche ieri sera nel corso dell’ultima puntata di “20.20”, il talk politico de L’altro Corriere Tv andato in onda sul Canale 16. Il riferimento è, ovviamente, all’agguato mortale avvenuto a Soriano la sera del 31 dicembre 2021, a poche ore dal nuovo anno, e che è costato la vita al 39enne Giuseppe De Masi, ucciso all’uscita del barbiere. «La mancanza della collaborazione dei cittadini sta nella paura. Ci sono stati fatti delittuosi – ha spiegato Bartone – che ancora aspettano risposte ma non deve andare così, non può diventare un alibi. Il cittadino deve sapere che lo Stato c’è, la verità arriverà così come le risposte». Un sindaco che, senza tentennamenti, non solo interviene in tempi brevi ma anche in modo perentorio parlando già di eventuale costituzione in giudizio. «Voglio essere più realista: quando succedono fatti così gravi bisogna far capire subito che ci sono le istituzioni che lavorano. La verità emergerà, è solo questione di tempo. Anche i responsabili devono saperlo, la giustizia prevarrà». «La mia comunità – ha spiegato il sindaco di Soriano – è un paese laborioso, di cittadini dediti a lavoro. Ci sono 140 cittadini, 140 famiglie di ambulanti, lavoratori che si alzano all’alba per lavorare duramente. Poi, come in tutte le famiglie, ci sono le mele marce, ma questo succede ovunque, non solo a Soriano. Una parte che deve essere isolata».
Sindaco di Soriano protagonista anche per un’altra vicenda. La rottura della condotta idrica e l’esposto dai carabinieri. «Sono episodi che determinano sofferenza. Spesso si dà colpa alle amministrazioni, al sindaco, a ciò che rappresenta la comunità. Questa volta, nella ricerca della risoluzione del problema, ho offerto la cisterna del mio Comune ma non pensavo che ci lasciassero senz’acqua. Ora il problema è stato risolto».
Al pari di altri centri calabresi, anche a Soriano la diffusione del coronavirus appare senza controllo e preoccupante. «È una situazione emergenziale – ha spiegato a “20.20” – oltre 120 positivi, forse 130 e moltissime quarantene, poco più di 200 con alcuni di loro che potrebbero positivizzarsi presto. La diffusione dell’epidemia è partita dai giovani, da chi non era vaccinato. Io, parlando più da medico, dico che bisognerebbe puntare sulla vaccinazione di questi soggetti. Anziché aprire le scuole, sarebbe stato meglio trasformarli in centri vaccinali per gli stessi studenti prima dell’inizio dell’anno scolastico e del ritorno in classe dopo le feste». E sui “non vaccinati” Bartone ha le idee ancora più chiare: «Ho sempre fatto un’opera di persuasione. A livello amministrativo ho fatto degli spot con programmi di vaccinazione. Dal punto di vista medico, sento di gente che ha paura dei vaccini. Bisognerebbe avere paura del Covid. Io ho visto gente colpita che è morta, nella vicina Sorianello sono morti due giovani, bisogna dunque osservare e osservare bene, solo così potremo migliorare il nostro percorso». Ma c’è, secondo Bartone, qualcosa che non ha propriamente funzionato. «Ci sono stati dei passaggi che hanno affievolito la persuasione del cittadino alla vaccinazione. Il primo creato dall’AstraZeneca, un vaccino che tutto sommato non era male, ma che è stato distrutto mediaticamente, mettendo il germe del dubbio. Una volta sparito il confronto umano, restano i commenti social dove ognuno dice le cose più svariate e dove lo stesso medico, che parla con dati scientifici, viene messo in discussione».
Emergenze a parte, per Soriano è già tempo di ripartenza attraverso i fondi a disposizione ma, soprattutto, il Pnrr. L’occasione, insomma, per riqualificare Soriano. «In questi due anni ci siamo adoperati per reperire finanziamenti importanti. Ho visto in questi anni una decadenza umiliante del mio paese e mi sono rimesso in gioco per far tornare la politica a Soriano. Abbiamo riqualificato le scuole, ora idonee secondo i tempi che corrono, abbiamo speso 4 milioni di euro; abbiamo riqualificato le periferie e le aree degradate perché sappiamo che è lì che regna il germe della criminalità e della delinquenza, parliamo di lavori per 2 milioni di euro. Abbiamo aperto il Polo museale, c’è uno statuto, un organigramma, entrate e uscite mentre prima non c’erano». «Ci stiamo proponendo e programmando per accogliere appieno questi nuovi finanziamenti. Stiamo partendo – spiega infine Bartone – con i concorsi per l’ufficio tecnico, abbiamo sistemato finalmente la ragioneria con un ragioniere, abbiamo sistemato la segreteria e quindi siamo tutelati quanto meno per recepire i finanziamenti».
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