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l’intervista

Porco: «Italia Viva decida dove stare. Per me nel centrosinistra»

Il sindaco di Aprigliano ospite de L’altro Corriere Tv. «Il Pd si sta grillinizzando». Sulle Regionali: «I professoroni ci hanno fatto perdere»

Pubblicato il: 13/01/2022 – 7:58
Porco: «Italia Viva decida dove stare. Per me nel centrosinistra»

LAMEZIA TERME Emergenza Covid da combattere in trincea, lo stato di salute del centrosinistra e di Italia Viva. Sono stati questi gli argomenti trattati nel corso del talk “20.20”, condotto da Danilo Monteleone e Ugo Floro, andato in onda ieri sera su L’altro Corriete Tv, sul canale 16. Con loro in studio il sindaco di Aprigliano e consigliere provinciale Alessandro Porco. Un passato nel Pd e poi il passo «coerente» in Italia Viva.

«I sindaci combattono il Covid in prima linea»

«Da due anni – ha detto il primo cittadino – fronteggiamo l’emergenza ad Aprigliano come tutti i sindaci, con grande difficoltà perché spesso ci sostituiamo anche all’Asp e alle strutture sovracomunali. Il Covid ha fatto scoprire ai cittadini che i primi avamposti reali sono i Comuni. Ad Aprigliano abbiamo deciso di posporre l’apertura delle scuole per fare in modo che anche gli studenti e alunni che hanno fatto il vaccino tra i 5 e i 12 anni, potessero sviluppare gli anticorpi prima del rientro dalle festività. Ci siamo dimenticati di quello che la scuola dà ai ragazzi a quella età. La dad non è scuola, è un palliativo. Ci sono ben altri valori che la scuola trapassa ai ragazzi, anni di socialità persi. Nel mio Comune in molti sono vaccinati anche perché i cittadini hanno ricevuto una informazione da una sola voce. Sintetizziamo dicendo che ci sono tanti contagiati ma pochi ospedalizzati».
Per il sindaco Porco, il Covid ha anche «rialzato la polvere da sotto i tappeti» della sanità regionale. «Mi auguro che il lavoro del governatore sia proficuo, la Calabria ha accelerato la campagna vaccinale».

«I professoroni ci hanno fatto perdere comunque»

Analizzando il risultato delle urne regionali, il primo cittadino di Aprigliano ha sottolineato un «dato drammatico».
«Per due elezioni consecutive la coalizione di centrosinistra ha scelto di rivolgersi alla società civile come se quelli che hanno una tessera in tasca fossero degli incivili e questo mi dispiace. Avrei preferito perdere con un bell’iscritto al Pd piuttosto che coi professoroni che ci hanno fatto perdere comunque».
Il centrosinistra ha, però, funzionato a Cosenza. «Il modello Cosenza è virtuoso – ha detto ancora – perché ha messo insieme il centrosinistra, quello vero, il Pd, il Psi e Italia Viva. Un modello vincente da riproporre e che ci ha portato ad eleggere anche diversi consiglieri provinciali. Quello è l’alveo da cui partire, poi chi si vuole aggregare lo può fare ma su quelle basi politiche».

«Il Pd si sta grillinizzando»

Rispetto all’allocazione di Italia Viva, Alessandro Porco è stato chiaro. «Per me deve essere un partito di centrosinistra, altrimenti sarò costretto a trovare una collocazione. La coerenza forse è passata di moda ma per chi ha fatto un percorso politico credo sia un valore: sono stato militante del pd, segretario del mio comune e vice segretario provinciale e poi ho seguito coerentemente il leader che mi aveva portato a iscrivermi al Pd. Alle regionali ho sostenuto con molta chiarezza il centrosinistra anche se a livello nazionale il mio partito ha deciso di non schierarsi apertamente. In Italia Viva bisogna risolvere un problema identitario. Bisogna decidere dove stare e a quel punto, coerentemente, ognuno di noi decide se proseguire o meno».
«Magorno? Abbiamo rapporti cordiali». Poi la rivelazione. «So solo che non ha sostenuto me alle elezioni provinciali ma un candidato dall’altra parte. Io ho compiuto una scelta di campo diversa, lui ha deciso di sostenere un altro candidato, va bene così».
La matassa in Italia Viva «va comunque sbrogliata».
Secondo Porco il centrosinistra non può precidere da Pd, Psi, Italia Viva, Leu. «Il centrosinistra – ha concluso riferendosi al Movimento Cinque Stelle – è questo. Il populismo camuffato, quelli del “vaffa” non mi vanno troppo bene. E temo che il Pd si stia troppo grillinizzando».

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