MAIERATO Si è concluso il quarto congresso regionale della Cisl Funzione Pubblica Calabria, che ha visto la riconferma all’unanimità della reggina Luciana Giordano a segretaria generale della Federazione del pubblico impiego del sindacato. Completano gli assetti della segreteria regionale della Cisl Fp il lametino Giuseppe Chirumbolo, già componente di segreteria e riconfermato anche in questa occasione e la new entry Giuseppe Spinelli, cosentino e già segretario aziendale della Giunta regionale della Calabria.
Il congresso è stato celebrato, visto il difficile momento attraversato da una pandemia che non vuole ripiegare ma che anzi proprio in questi giorni sta raggiungendo il suo picco, nel massimo rispetto delle misure prescritte per il contenimento del contagio.
Nella sua ampia e completa relazione, la segretaria Giordano ha declinato in maniera approfondita il tema del cingresso, “Promotori di cambiamento”. «Ridisegniamo la Calabria – ha detto – con un sindacato partecipativo e di prossimità e una pubblica amministrazione innovativa e resiliente» e ha esplicitato come «la Cisl Fp Calabria intende esercitare il proprio ruolo, partecipando attivamente ai processi relativi alla governance di questa Regione, che ha bisogno di cambiare e di ridisegnare, ampliandoli, i propri confini di opportunità e potenzialità. Ma per realizzare questi propositi occorre efficientare seriamente la pubblica amministrazione, puntando innanzitutto sul capitale umano, con il reclutamento dei giovani calabresi, che hanno accumulato saperi e competenze che però non riescono a utilizzare nella nostra Terra». Giordano dice «basta al sistema assistenzialistico e clientelare che crea solo disperazione e frustrazione e chiede che vengano definitivamente svuotati i bacini di precariato, procedendo alle stabilizzazioni previste dalla vigente normativa». Incita «l’attuale governance regionale a sfruttare fino all’ultimo centesimo i fondi del Pnrr e della riprogrammazione dei Fondi europei 2021-2027 per eliminare tutte le inefficienze e le criticità che soffocano da anni la nostra Regione. La Calabria ha bisogno di una nuova visione strategica – ha sostenuto la Giordano – che punti a un vero rilancio economico e sociale del territorio, ha bisogno di una governance che abbia la voglia e la capacità di rompere i vecchi schemi e abbia la voglia e la capacità di riscattare e far rinascere quei sentimenti di fiducia che inducono a credere nella possibilità di rilancio di questa Regione». E cita la vertenza del Corap, quale caso più emblematico di «cattiva gestione di un Ente pubblico». Ancora la Giordano: «Lascia per ultimo la nota più spinosa: il Sistema sanitario della Calabria. Snocciola in maniera approfondita le misure da adottare con la massima urgenza, tenendo ben presente le nuove esigenze di salute dettate dall’imperversare della pandemia e l’esigenza di reclutare nuovo personale sanitario. Ringrazio tutti gli operatori sanitari e tutti i pubblici dipendenti calabresi per l’immenso lavoro svolto in occasione di questa pandemia» Ultimo passaggio sulla «vergognosa vicenda del mancato pagamento dell’indennità Covid agli operatori sanitari impegnati nell’emergenza».
I lavori – si legge in una nota – sono stati presieduti e sapientemente condotti dal Segretario Generale della Csisl Calabria Tonino Russo, che ha arricchito il dibattito con il suo intervento sulla situazione complessiva della Calabria e sull’esigenza di porre fine al precariato, di migliorare le infrastrutture, le comunicazioni, la digitalizzazione, la situazione occupazionale economica e sociale della regione. Ai lavori congressuali è intervenuta l’assessore al lavoro della Giunta regionale, Giusi Princi, che ha offerto un ampio spaccato di come l’attuale governance regionale intende affrontare e risolvere i problemi della Calabria, condividendo i contenuti della relazione della Giordano soprattutto in merito all’esigenza di chiudere la stagione del precariato e creare occupazione stabile in Calabria investendo nelle nostre risorse umane, culturali e naturali. Il ricco dibattito – prosegue la nota – ha visto impegnati tutti i delegati in approfondite analisi e proposte rispetto al tema congressuale e rispetto ai bisogni della Pubblica Amministrazione calabrese, dal quale è scaturita una netta volontà del gruppo dirigente cislino di esercitare pienamente il ruolo di rappresentanza e di “esserci per cambiare” vecchie situazioni stratificate e consolidate che non hanno fatto il bene della Calabria. E dal quale è emerso chiaramente l’importanza del modello organizzativo delineato dal segretario generale, Luigi Sbarra, che punta a un Sindacato partecipativo e di prossimità, aperto alla concertazione, sempre vicino alle periferie esistenziali e attento ai bisogni dei più deboli. Le conclusioni dei lavori sono state affidate al segretario nazionale della Cisl, Franco Berardi, che ha detto: «Questo congresso va letto anche attraverso il ricco contributo offerto dal dibattito congressuale di oggi, esso che ci consegna la certezza che dobbiamo costruire la nuova normalità post pandemia ritornando ai nostri due capisaldi della vita sindacale cislina. La partecipazione oggi fortemente messa in discussione come strumento capace di rigenerare le forme di associazionismo e le nostre democrazie e l’innovazione intesa come capacità di rinnovamento, consapevoli di avere molti valori ed una storia importante da cui attingere ma orientati al futuro, capaci di proposte innovative. Ci dobbiamo porre la domanda di come costruire un sindacato nuovo, di come costruire un sindacato in transizione? Si tratta di riflettere su un modo nuovo di percepirsi, di identificarsi e di agire senza nulla rinnegare del nostro passato, ma semmai di aggiornarlo con percorsi più adeguati alla nuova realtà socio-economica che siamo chiamati ad affrontare con le sue difficoltà e le sue incertezze. Si tratta di utilizzare tutti gli strumenti capaci di rigenerare le nostre comunità. Il bene comune, lo sviluppo sostenibile e il lavoro buono che va promosso e ricercato; va costruito con convinzione anche in questa regione. La rigenerazione parte dalla consapevolezza che un miglioramento dei servizi offerti ai cittadini è possibile, dobbiamo crederci ed utilizzare al meglio tutte le opportunità che avremo a disposizione a partire dal Pnrr per rivolgerle con maggiore attenzione ai giovani e alle donne». I lavori si conclusi, in un clima di grande condivisione e unità, con l’elezione degli organismi statutari, che hanno consegnato a Luciana Giordano, Giuseppe Chirumbolo e Giuseppe Spinelli il compito di mettere a frutto gli obiettivi e le strategie delineati nella relazione introduttiva della Giordano e nella mozione finale.
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