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«Le cose da fare per Catanzaro»

La candidatura a sindaco di Catanzaro, come al solito, dà adito a polemiche di ogni tipo per gli interessi e gli intrecci di parte. Sono le dinamiche proprie dei “conflitti” che si innestano tra c…

Pubblicato il: 16/01/2022 – 15:15
di Franco Scrima
«Le cose da fare per Catanzaro»

La candidatura a sindaco di Catanzaro, come al solito, dà adito a polemiche di ogni tipo per gli interessi e gli intrecci di parte. Sono le dinamiche proprie dei “conflitti” che si innestano tra candidati, partiti politici ed elettori tutte le volte che c’è da affrontare una scelta di tale importanza. In più, a Catanzaro, c’è da considerare che quell’incarico è rimasto improduttivo per molto tempo: cinque legislature, venti anni, sono tanti. E lo sono di più per una Città che non è progredita, ma ha perduto gran parte del suo smalto, pagando a caro prezzo l’incapacità di una amministrazione che ha mostrato tanti limiti e pochissimi meriti. Condizioni che hanno influito soprattutto nel processo educativo della politica ed ha pesato molto nell’ammodernamento della città Capoluogo di regione.
Un sistema che si è preoccupato essenzialmente di mietere interesse sui nomi piuttosto che sui contenuti; una classe politica che non si è curata delle reazioni dei cittadini divenuti apatici verso la politica, consentendo ai soliti gruppi di potere di fare il bello e il cattivo tempo. Un sistema che ha condizionato in negativo la crescita della città, così da farla emergere a cenerentola della Calabria. Se fosse possibile sorbire il succo della “spremitura” della città, in tutti i suoi aspetti e accadimenti (vicende peraltro che con la politica hanno poco a che vedere) ci sarebbe solo da imprecare per quanto beffardo è stato il destino per Catanzaro.
C’è veramente da non stare allegri se si pensa al futuro del Capoluogo, avviato, se non si interviene in fretta, verso un declino irreversibile. Ecco perché c’è di che preoccuparsi pensando ai nomi che si intendono proporre a sindaco, perché potrebbero determinare ulteriori danni al territorio e al tessuto sociale. Una minaccia che si profila all’orizzonte che bisogna evitare in ogni modo, soprattutto attivando la funzione di socializzazione politica e di educazione democratica affinché abbia a imporsi sul potere, sul comando e sull’egoismo; condizioni che sono antitetiche alla democrazia partecipata.
A Catanzaro taluni nominativi, usciti dal “cilindro” di qualche prestidigiatore e proposti per il nuovo governo della città, appaiono come disarticolati rispetto ai tanti problemi e alle aspettative della società. E non è una considerazione dettata, come si può credere, da contrapposizione politica; attiene esclusivamente all’interesse per Catanzaro, riguarda gli ideali, ma soprattutto gli obiettivi che vanno raggiunti.
Naturalmente esistono anche le differenze tra i soggetti, ma sono limitati a quel “quid” che serve a coniugare l’incarico con le capacità dei soggetti medesimi.
L’avvocato Aldo Casalinuovo, promotore di una lista civica, è il suggerimento ideale per affrontare il difficile percorso e raggiungere il traguardo. La sua è una candidatura caratterizzata da determinazione e supportata da esperienze e capacità personali non comuni. Aldo Casalinuovo rappresenta un movimento di opinione che intende concorrere a determinare i parametri politici dello sviluppo di Catanzaro. Il suo è un tentativo postumo all’esperienza vissuta anche da Consigliere comunale «dalla quale – sono parole sue – ho potuto constatare l’ermetica chiusura culturale e politica di taluni nel voler attivare percorsi di partecipazione democratica pur con l’intento di sollevare Catanzaro dallo stato di precarietà in cui si trova».
La lista civica alla quale ha dovuto far ricorso l’avvocato Casalinuovo rappresenta la risposta alle aspettative politiche avviate con il Partito Democratico che si sono arenate a seguito di iniziative che potrebbero persino non essere condivise dall’ormai prossimo Segretario regionale.
Sono stati questi i motivi che hanno spinto a candidarsi il professionista, figlio di Mario Casalinuovo, socialista autonomista, già presidente del Consiglio regionale della Calabria, deputato, sottosegretario di Stato e Ministro della Repubblica nel quinto governo Fanfani (Mario Casalinuovo oltre ad essere valente avvocato penalista, era anche Giornalista pubblicista e fu eletto dal Congresso nazionale di Rimini nella Giunta nazionale della Federazione Nazionale della Stampa).
Aldo Casalinuovo intende proseguire su quella strada a lui familiare, spendendosi per i suoi concittadini, fortemente determinato sulle cose da fare per Catanzaro. Ma è altrettanto pronto a riprendere le fila del discorso interrotto col Partito Democratico con il quale erano stati già ipotizzati interventi condivisi per riconsiderare le prospettive politiche e di sviluppo della Città capoluogo di regione. Aspetta di capire se c’è la stessa volontà da parte del prossimo segretario regionale?
Aldo Casalinuovo ha tenuto a ribadire che intende lavorare per assicurare un futuro alla sua Città; uno spazio in una regione per la quale il Sud non deve essere solo un significato geografico, ma rappresentare un modello comportamentale, nel rispetto delle tradizioni e soprattutto con una seria prospettiva di sviluppo. «Un intreccio armonico – ha detto – tra uomo e natura, per costruire una città che invita alla vita!».

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