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“Liberi di scegliere”, Nesci propone una legge per la tutela dei minori oggetto violenze

La sottosegretaria per il Sud ha incontrato il ministro Bonetti. «Garantisce una rete di protezione sociale e piscologica»

Pubblicato il: 17/01/2022 – 17:30
“Liberi di scegliere”, Nesci propone una legge per la tutela dei minori oggetto violenze

CATANZARO «Questa mattina ho incontrato il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità Elena Bonetti per discutere della tutela dei minori oggetto di violenze e maltrattamenti nelle famiglie di mafia. Ho presentato una proposta di legge, “Liberi di scegliere”, per garantire loro una rete di protezione sociale e psicologica. Una proposta che è necessario approvare per rafforzare la fiducia nello Stato anche nei contesti più marginalizzati. Per questo auspico che diventi al più presto una priorità condivisa». Lo afferma, in una dichiarazione, la sottosegretaria per il Sud e la Coesione territoriale Dalila Nesci.
«Questa legge si chiama “Liberi di scegliere” – aggiunge Nesci – come il protocollo sperimentato con risultati estremamente positivi dal Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, che ha anche ispirato una fiction Rai di successo. Il nostro obiettivo è offrire una via di uscita ai giovani che, nati e cresciuti in famiglie legate alla criminalità organizzata, spesso un’alternativa non ce l’hanno. Vogliamo dare continuità giuridica a questo protocollo ed estenderlo a livello nazionale, assicurando un modello di assistenza materiale e psicologica per aiutare i giovani che provengono da nuclei familiari inseriti in contesti di criminalità organizzata di stampo mafioso. Con la legge si istituisce anzitutto un raccordo obbligatorio tra uffici giudiziari penali e minorili affinché, insieme ai procedimenti a carico dei genitori, si attivino le tutele a favore dei minori. Vengono inoltre potenziati i servizi sociali per i minorenni, con l’istituzione di una rete di protezione che ha lo scopo di attivare percorsi socio-educativi individualizzati per accompagnarli in ogni fase del loro affrancamento emotivo, sociale e lavorativo. Viene costruito un circuito di accoglienza per i minori allontanati dal contesto familiare e territoriale di appartenenza, elaborando percorsi di educazione alla legalità anche a favore dei familiari che intendano dissociarsi dai contesti mafiosi. Sono previsti anche tirocini e borse di studio, accordi con le associazioni di settore per favorire la continuità della formazione dei giovani e l’accompagnamento per l’avvio di attività autonome. Sono previsti meccanismi di tutela e assistenza anche a favore dei genitori di figli minorenni che vogliano dissociarsi dai contesti mafiosi, con l’obiettivo di garantire il mantenimento e la cura del percorso educativo del minore. Proteggere le nuove generazioni dalle mafie significa combattere il radicamento della criminalità organizzata sui territori, attivando un’azione di contrasto di tipo culturale in grado di sottrarre le nostre ragazze e i nostri ragazzi all’influsso esercitato dal potere criminale. Vogliamo che i giovani siano liberi di scegliere il loro destino al di fuori degli ambienti criminali e per farlo serve una legge nazionale».
«Incontrerò anche altri colleghi rappresentanti del Governo – conclude la sottosegretaria – per sensibilizzare su questo tema, auspicando la convergenza di tutte le forze politiche intorno all’obiettivo di combattere le mafie in modo da assicurare un futuro di giustizia e legalità alle nuove generazioni».

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