CATANZARO Week end democrat. Come anticipato nei giorni scorsi, l’assemblea regionale del Pd che ratificherà l’elezione di Nicola Irto quale nuovo segretario del partito mettendo fine a tre anni di commissariamento si terrà in questo fine settimana, venerdì pomeriggio, e a impreziosirla, a mo’ di sigillo, interverrà anche il leader nazionale democrat Enrico Letta.
Secondo quanto si apprende da accreditate fonti del Pd, il “plenum” democrat dovrebbe tenersi online, per ovvie e comprensibili ragioni. Comunque in queste ore il segretario Irto e la commissione regionale di garanzia per il congresso stanno definendo i dettagli di un passaggio che è sicuramente molto significativo nel tormentato cammino dei democrat calabresi: un passaggio che non è semplicemente formale e rituale, perché l’assemblea regionale consegnerà ufficialmente organi di diretta espressione del partito regionale. A quanto risulta, dopo l’assemblea non dovrebbe passare molto tempo anche per le designazioni alla presidenza del partito – sarà una donna, dell’area catanzarese o cosentina – e alla direzione regionale del Pd. Insomma, quello che fino a qualche mese fa sembrava un obiettivo irraggiungibile ora sta diventando realtà, almeno a livello regionale. Perché ovviamente resta ancora completamente aperto il “dossier” dei congressi provinciali e dei circoli delle città più grandi della Calabria, il vero terreno di scontro tra i colonnelli democrat, e il primo banco di prova per il segretario Irto, che comunque sta già da tempo studiando i dossier delle cinque federazioni. Nei territori le tensioni e le divisioni sono ancora all’ordine del giorno, come testimoniato dal rinvio dei congressi provinciali a dopo la metà di febbraio, rinvio sollecitato – a quanto si è appreso – soprattutto dalle aree del partito riconducibili a Orlando e Franceschini al commissario Stefano Graziano, che invece voleva confermare i giorni inizialmente stabiliti con l’ok al regolamento congressuale. A livello provinciale – come già raccontato dal Corriere della Calabria – la “balcanizzazione” del Pd sarebbe ancora un dato incrollabile, anche se i rapporti di forza sembrano abbastanza delineati. A Catanzaro per il Provinciale in lizza ci sono Salvatore Passafaro, coordinatore dei circoli del capoluogo sostenuto dal parlamentare Antonio Viscomi e dall’ex segretario provinciale ed ex presidente della Provincia Enzo Bruno, quindi Giusy Iemma, la donna democrat più votata alle Regionali, sostenuta dal consigliere regionale Ernesto Alecci, e poi il sindaco di San Pietro a Maida Domenico Giampà che piacerebbe allo stesso Alecci e che viene dato in rialzo di quotazioni. Nel Pd provinciale di Cosenza la sfida (al momento) è tra Vittorio Pecoraro, oggettivamente favorito, che avrebbe il sostegno della parlamentare Enza Bruno Bossio, del consigliere regionale Franco Iacucci e del dirigente del Nazareno Carlo Guccione, e la sub commissaria Maria Locanto, che – dicono i bene informati – avrebbe l’appoggio del consigliere regionale Mimmo Bevacqua e soprattutto la robusta sponsorship di uno del leader del Nazareno qual è Francesco Boccia, commissario bruzio. Situazione estramamente tesa – a quanto risulta – si registrerebbe a Reggio Calabria, dove le tossine del post sentenza Miramare – l’inchiesta che ha portato alla sospensione del sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha poi dato campo libero a esponenti di altri partiti – avrebbero prodotto una spaccatura verticale tra i vari “colonnelli”: in campo per la segreteria provinciale del Pd reggino l’ex capogruppo regionale Sebi Romeo, che avrebbe dalla sua lo stesso Irto e che appare favorito, e l’ex consigliere regionale Giovanni Nucera. Da verificare l’atteggiamento dello stesso Falcomatà, che ha invocato l’unità del partito pena la non partecipazione al congresso territoriale. Quadro frammentato a Crotone, dove si sarebbero autocandidati Leo Barberio e Mario Galea, con tanti big del capoluogo però ancora “allineati e coperti”. Due candidati al momento anche Vibo Valentia: Sergio Rizzo, già sindaco di Maierato, e Giovanni Di Bartolo, indicato da un tavolo molto ampio composto dai principali attori territoriali (da Viscomi al consigliere regionale Raffaele Mammoliti, dagli ex consiglieri regionali Michele Mirabello e Luigi Tassone al capogruppo democrat al Comune capoluogo Stefano Luciano per finire al segretario provinciale uscente Enzo Insardà). Dappertutto dunque parecchia confusione, e quindi tante spine per Irto, che – riferiscono fonti democrat – avrebbe comunque già tracciato una linea, manifestando l’intenzione di replicare a livello provinciale il percorso battuto a livello regionale: vale a dire la ricerca, fino all’ultimo momento, di soluzioni convergenti. Laddove ovviamente sarà possibile. (a. cant.)
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