ROMA «Da lunedì sarò in Parlamento a Roma, anche se non ho ancora sciolto la riserva sull’incompatibilità con il mio attuale ruolo di assessore in Calabria». A dirlo all’Ansa è Clotilde Minasi, assessore alle Politiche sociali della Calabria entrata a novembre nella giunta di Roberto Occhiuto e proclamata senatrice della Lega il 2 dicembre scorso.
Dal 24 gennaio sarà quindi uno dei 1009 grandi elettori che voteranno per il nuovo presidente della Repubblica, pur non avendo ancora scelto tra i due ruoli (per il Senato non c’è ufficialmente una deadline). A dicembre Minasi subentrò a Paolo Saviane, senatore della Lega eletto in Veneto e scomparso l’estate scorsa, e la spuntò su Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni infatti aspirava allo scranno e ci fu pure uno scontro in Aula tra Matteo Salvini e il senatore di FdI, Ignazio La Russa. FdI propose Bartolomeo Amidei, in quanto primo dei non eletti di FdI in Veneto. La Lega, invece, chiese di assegnare il seggio alla candidata leghista risultata prima non eletta in Calabria, regione dove il partito ha avuto il quoziente elettorale più alto. Decisivo fu alla fine l’ok dell’Aula. Se Minasi rinunciasse a Palazzo Madama, il suo scranno potrebbe andare a un ex leghista, nel frattempo passato a FdI.
«Quello per il Quirinale è un voto importante e ne sento la responsabilità. Per ora già essere in Parlamento è un primo passo – ha scherzato la senatrice – Ma non so se resterò al Senato, spero di partorire una decisione a breve». Da dicembre ha incontrato e sentito più volte Salvini ma sulla decisione peserebbero, accenna Minasi, logiche interne alla Lega. «Io ho sempre fatto gioco di squadra e anche stavolta farò quello che è più giusto fare per il bene del partito».
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