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Al cimitero storico di Condera 52 salme in attesa di sepoltura. «Situazione critica» – VIDEO

Per il cappellano don Paolo Ielo «è necessario intervenire con urgenza». Alla base dello stallo problemi relativi all’estumulazione dei vecchi feretri

Pubblicato il: 19/01/2022 – 7:05
di Francesco Donnici
Al cimitero storico di Condera 52 salme in attesa di sepoltura. «Situazione critica» – VIDEO

REGGIO CALABRIA «La situazione è abbastanza critica». È il commento di don Paolo Antonio Ielo, cappellano del cimitero storico di Condera. Nel più grande tra i 23 cimiteri comunali reggini «ad oggi ci sono 52 salme che attendono la sepoltura e non si vedono spiragli di risoluzione». Un problema che ha diverse matrici, denunciato già dallo scorso dicembre, quando le prime bare indisponibili alla tumulazione erano state temporaneamente poste nella cappella cimiteriale. Da allora i feretri hanno cominciato ad accumularsi fino a riempire l’intero spazio. Alcuni sono poggiati a terra, separati dal pavimento dalle stecche di legno che li sorreggono. Altri sono in attesa nelle sale mortuarie antistanti. «La cappella è ormai piena – dice don Paolo Ielo al Corriere della Calabria – e questo ci impedisce di fare la benedizione delle salme», che nel frattempo viene fatta fuori, «nello spazio antistante». Sono arrivate anche due tende del ministero dell’Interno, secondo il Comune utili in caso di emergenza e comunque per accogliere eventuali nuovi feretri che di fatto non troverebbero più posto negli spazi al chiuso presenti nel cimitero.

Le problematiche legate alle estumulazioni

Alla base una serie di problematiche relative all’estumulazione (e non solo) delle tombe sepolte da almeno trent’anni. Secondo quanto dispone il regolamento comunale di Polizia mortuaria, decorso il periodo previsto, corrispondente anche alla durata della concessione (rinnovabile), si può procedere col recupero dei resti mortali dei defunti per liberare lo spazio ai nuovi feretri. Allo stato attuale, secondo quanto riferisce il Comune, gli unici posti disponibili sarebbero nella parte più alta e quindi meno appetibile.

Il cantiere nella nuova ala del cimitero

Si sarebbe così creato un accumulo di tumulazioni arretrate al quale si cerca di far fronte con l’accelerazione dei lavori per il completamento del nuovo lotto nell’ala nuova del campo santo, che dovrebbe ospitare poco meno di 400 loculi. Qui sarebbero trasferite le bare estumulate, che risiedono da più tempo nel plesso mortuario di Condera, così da liberare spazio ai feretri in attesa di sepoltura. Ma vi è di più. Nel periodo precedente alle scorse festività natalizie, su impulso della procura di Reggio Calabria, nel cimitero sono intervenuti i carabinieri Nas che hanno posto i sigilli alla ditta che si occupava delle estumulazioni ed anche ad alcune aree cimiteriali comprendenti l’impianto di smaltimento dei rifiuti “speciali”. Sarebbero state accertate delle irregolarità proprio nelle modalità di smaltimento di questa particolare tipologia di rifiuti. Un problema in più, che richiede anche un deciso intervento dell’amministrazione per cercare di sbloccare l’impasse burocratica venutasi a creare.

I feretri accumulati nella cappella

Condizioni igienico-sanitarie a rischio

L’assessore Rocco Albanese, delegato ai cimiteri da Palazzo San Giorgio, aveva assicurato una ripresa delle estumulazioni già a partire dalla settimana in corso posto che sarebbe stata «incaricata una ditta per le operazioni di smaltimento dei rifiuti “speciali” così da poter riprendere con le estumulazioni e fare spazio ai nuovi loculi». Secondo don Ielo quello che manca è il tempo: «Le condizioni igienico-sanitarie sono a rischio considerato che ci sono salme che aspettano lì da prima di Natale». Per questo lancia un appello «alle Istituzioni affinché capiscano l’entità del problema e possano risolverlo al più presto anche perché, laddove dovesse sbloccarsi questo stallo, i tempi stessi di sepoltura non sono così veloci. Non è solo un problema di decoro pubblico, ma anche di dignità per i nostri cari che non ci sono più, permettendo anche ai parenti di avvicinarsi e fare una preghiera per loro». (redazione@corrierecal.it)

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