Gentile Avvocato Manna,
Le scriviamo in quanto cittadini della Comunità che Lei amministra ormai da ben 8 anni, e in quanto cittadini hanno ritenuto, ormai più che da un decennio, di dover dare un contributo al vivere comune e all’amministrazione della Città costituendo l’Associazione Attiva Rende. Essa ha partecipato, in posizione avversa alla Sua, nelle ultime due tornate elettorali, e in particolare nelle ultime, quelle che Le hanno garantito al primo turno un consenso (nonostante 5 anni di amministrazione) di circa il 30% dell’elettorato, e al secondo turno Le hanno conferito il suo secondo mandato di Sindaco.
Sicuramente essere un avvocato penalista che difende uomini accusati di essere ‘ndranghetisti in una terra infettata dalla ‘ndrangheta (nel mentre di una campagna elettorale in cui ci si candida a fare il Sindaco) può suscitare qualche perplessità! Lei converrà certamente che ognuno ha diritto alla migliore difesa, ed ognuno deve essere libero di fare la professione che desidera ma, nello stesso tempo ciascuno ha diritto ad avere ed esprimere le proprie perplessità. Noi abbiamo sempre ritenuto che chi ha un mandato politico, chi è chiamato a guidare una comunità, debba lasciare ogni altro impegno per attendere all’alto compito che gli viene conferito dal mandato del popolo. Ma queste sono ovviamente considerazioni di opportunità che rientrano nella morale privata, nella propria cultura. Non sono certo obblighi, nessuno, infatti, potrebbe imporre di osservarli. Le nostre valutazioni attengono a una visione della responsabilità e dell’etica e dell’estetica della responsabilità che hanno buoni e molto autorevoli sostenitori, ma non per questo appartengono a tutti e certamente non a Lei, né ai suoi sodali. Ma tant’è e nulla quaestio. Fin qui.
Orbene, in questi ultimi anni, tali perplessità hanno preso forma e sostanza. Le accuse che Le vengono mosse sono infamanti, ma noi crediamo e crederemo fermamente alla Sua innocenza fino a quando l’ultimo grado di giudizio non la condannerà nel nome del popolo italiano. E proprio perché crediamo alla Sua innocenza, siamo sconcertati per quello che Lei chiama accanimento giudiziario nei Suoi confronti, mosso per di più (come Lei lascia intendere) da motivazioni politiche. Tutto ciò è di una gravità inaudita, e Lei come avvocato oltre che come cittadino, ha il dovere di denunciare tutto ciò, ricorrendo a tutti gli strumenti e a tutto l’impegno che può mettere in campo.
Ma come Sindaco tutto ciò diventa uno schiaffo alla città. Apprendere dagli organi di stampa nazionali che il Sindaco della nostra Città è accusato di corrompere giudici, che il presidente dell’Anci della nostra Regione è interdetto dalla sua professione, se per Lei sono un doloroso momento, per la Comunità che Lei amministra sono una vergogna nazionale. Tutto ciò, purtroppo, in un’epoca mediatica come la nostra ha l’effetto di infangare l’operato di tutti noi, il nostro quotidiano lavoro, che si confronta anche con l’opinione che altrove si forma di noi. E come Lei sa, quando ogni accusa nei suoi confronti cadrà, nessun giornale nazionale dedicherà una riga, né a Lei né a Rende.Per questo come membri dell’Associazione AttivaRende, abbiamo sottoscritto un comunicato per sollecitarLa a fare un passo indietro.
Per tutelare dal fango mediatico la nostra Città, per evitare che addirittura dirigenti dell’amministrazione comunale si schierino dalla parte di un potere dello Stato e vadano contro un altro potere dello Stato! Ma accade che il gruppo di cui Lei è il leader indiscusso (il Laboratorio Civico) insulti tutti noi attribuendo ciò che tutti abbiamo sottoscritto, alla volontà di uno solo, al consigliere Talarico, nostra espressione in consiglio comunale. In verità, non sorprendono la reazione scomposta e la scelta di trascendere nell’offesa personale: si tratta di un cliché già visto e perpetuato da chi intende il confronto politico alla stregua del confronto tra opposto tifoserie e, pertanto, si sente autorizzato a poter utilizzare registri linguistici carichi di intolleranza e supponenza. All’associazione attivaRende non interessa il riconoscimento da parte di chi tanta violenza sottende nella sua idea di politica. Nello stesso tempo chiede al Sindaco e al Presidente del Consiglio della città di Rende una pubblica presa di distanza dalla nota offensiva pubblicata dal gruppo consiliare del laboratorio civico e la formale reprimenda dello stesso. Ne va della tenuta della civiltà (quella vera) e della democrazia della città. Col comunicato del Laboratorio Civico – un triste florilegio di insulti ad una persona, che incita a dividere la nostra Comunità – i suoi adepti offendono tutti i cittadini che liberamente hanno sottoscritto la richiesta di un passo indietro, la richiesta che Lei affronti un difficile percorso di difesa libero da un impegno così totalizzante come essere Sindaco di Rende. La nostra Città merita un impegno a tempo pieno, e la Sua difesa, avvocato Manna, ne merita altrettanto.
*Per Attiva Rende
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