CATANZARO Si è tenuta al Tribunale di Catanzaro, dinanzi al gup distrettuale Paola Ciriaco e alla presenza del pm Romano Gallo, la discussione degli avvocati della difesa che rappresentano in aula gli imputati nel procedimento scaturito dall’inchiesta della Procura di Paola e denominata “Katarion” che hanno scelto il rito abbreviato. Hanno discusso, gli avvocati Francesco Liserre, legale di Annaelisa Esposito e di Alessio Presta (accusati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope), Riccardo Errigo del Foro di Locri per la posizione di Gianluca Vitale e l’avvocato Marco Bianco per Tommaselli. Nei mesi di Febbraio e Marzo continueranno le altre discussioni.
Sono 12 gli indagati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Il pubblico ministero Romano Gallo, nel corso della scorsa udienza aveva invocato pene pesanti per gli imputati: Giuseppe Antonuccio, (difeso dall’avvocato Cesare Badolato), 14 anni di carcere; Mario Cianni (avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato), 20 anni; Poldino Cianni (Avvocato Cesare Badolato) 9 anni; Annaelisa Esposito (avvocato Francesco Liserre), 4 anni 8 mesi; Flavio Graziosi (avvocati Cesare Badolato e Giovanni Salzano), 9 anni e 6 mesi; Alessio Presta (avvocato Francesco Liserre) 7 anni; Alfonso Scaglione (avvocato Antonio Crusco) 8 anni; Maurizio Tommaselli (avvocato Marco Bianco), 10 anni; Luigi Tundis (avvocato Cesare Badolato), 10 anni; Franco Valente (avvocato Rossana Cribari), 14 anni; Gianluca Vitale (avvocati Riccardo Errigo, Giuseppe Bruno e Armando Sabato), 12 anni e infine per Concettina Zicca (difesa dagli avvocati Armando Sabato e Giuseppe Bruno) sono stati chiesti 9 anni.
Sarebbero due le attività principali del core business del sodalizio criminale legato al clan Muto di Cetraro: lo spaccio di droga e le estorsioni. Nell’inchiesta denominata “Katarion” e condotta nel marzo del 2021, il reato di traffico di sostanze stupefacenti è aggravato dalla disponibilità di armi e dall’agevolazione della cosca. Sono circa 250 gli episodi di cessione di stupefacente documentati dalle attività investigative, fino agli episodi estorsivi che in tre casi hanno riguardato imprenditori e commercianti della zona. Tra gli altri reati contestati: «associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco». Gli investigatori sono convinti di aver assestato un duro colpo al clan Muto di Cetraro.
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