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Le bugie di Pittelli sul Corriere della Calabria

Interrogato il morto non rispose perché è fin troppo evidente che mortui non mordent, perciò spetta al tempo ristabilire la verità e alla giustizia riparare i torti.Resta fermo il caposaldo del tr…

Pubblicato il: 19/01/2022 – 15:54
di Paola Militano
Le bugie di Pittelli sul Corriere della Calabria

Interrogato il morto non rispose perché è fin troppo evidente che mortui non mordent, perciò spetta al tempo ristabilire la verità e alla giustizia riparare i torti.
Resta fermo il caposaldo del tributo e del riconoscimento all’uomo Paolo Pollichieni, strappato troppo presto all’affetto della sua famiglia ed al giornalista, capace di sfidare depistatori, mestatori e furbi, animati dalla insopprimibile necessità di intervenire per correggere e mitigare la verità anche a costo di ipotecare il futuro del Corriere della Calabria, screditando la reputazione di giornalisti che non arretrano davanti a minacce, rischi e pericoli perché caparbi nella ricerca della verità.
E proprio in virtù di questo sentimento condiviso c’è l’esigenza di fare chiarezza su alcune dichiarazioni, gravi e lesive, rese spontaneamente da Giancarlo Pittelli, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa nel processo “Rinascita Scott” in corso nell’aula bunker di Lamezia Terme contro le cosche di ‘ndrangheta del vibonese: «Scrivo P. P. puntato, riferendomi a Paolo Pollichieni, lo scrivo più volte, in relazione anche ad aiuti che davo a Pollichieni in momenti particolari della sua vita. Ora il suo giornale ovviamente mi attacca quotidianamente perché ho infangato il suo nome; quando si dovevano pagare gli stipendi, invece, Pittelli andava bene» (ndr Pittelli si riferisce alle iniziali e ai nomi appuntati sul “pizzino” scritto di suo pugno e sequestrato dai Carabinieri del Ros).
A beneficio della verità. Lo si deve al collega morto, innanzitutto. E ai colleghi vivi. All’epoca dei fatti riferiti ieri dall’imputato, Paolo Pollichieni era solo il direttore della testata, del Corriere della Calabria, editata dalla News&Com che – in nessuna circostanza – ha ricevuto somme di denaro da Giancarlo Pittelli anche perché chi scrive non ha mai intrattenuto, questo è un fatto, nessun rapporto con l’ex parlamentare e avvocato – che sempre nelle dichiarazioni rese – lamenta, più volte, condizioni economicamente difficili per «pagare gli stipendi» alla redazione.
E sempre a beneficio della verità, mi preme precisare che il Gruppo è assai lontano da tutte quelle logiche e salde mire familistiche e affaristiche che, al contrario, dettano la linea editoriale in alcune realtà, nazionali e regionali.
Rispondere in fretta, serve anche a stabilire che il Corriere della Calabria non «attacca quotidianamente» nessuno e le cronache giudiziarie, raccontate dai colleghi della redazione, sono sempre supportate e confortate dalle indagini di polizia giudiziaria e dagli accertamenti della magistratura.
Il nostro è un giornalismo onesto, serio, veritiero e responsabile che, oggi più di ieri, dà molto fastidio e non solo ai mafiosi.

paola.militano@corrierecal.it

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