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Verso l’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Il distretto di Reggio esce dal cono d’ombra»

Il ministro della Giustizia sceglie la Corte d’Appello calabrese per la cerimonia del prossimo 22 gennaio. Gerardis: «Riconoscimento importante».

Pubblicato il: 19/01/2022 – 18:01
di Francesco Donnici
Verso l’inaugurazione dell’anno giudiziario. «Il distretto di Reggio esce dal cono d’ombra»

REGGIO CALABRIA «Tra tutte le Corti d’Appello d’Italia, il ministro della Giustizia ha scelto quella di Reggio Calabria. È la prima volta in assoluto». Il presidente della Corte d’Appello reggina, Luciano Gerardis comunica con soddisfazione alla stampa la partecipazione della Guardasigilli Marta Cartabia alla cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario che si terrà il prossimo 22 gennaio alle ore 9.30 nell’auditorium della scuola allievi carabinieri della città dello Stretto.
La visita del ministro Cartabia va ad aggiungersi ad un programma ricco benché rispettoso delle restrizioni Covid dettate dal protocollo del Csm. «Ci fa toccare con mano – aggiunge il presidente della Corte d’Appello – la cura che sta avendo nei confronti di Reggio e della giustizia al Sud». Altra presenza da segnalare è quella di Sebastiano Ardita in rappresentanza del Consiglio superiore della magistratura.

«Il distretto di Reggio esce da un cono d’ombra»

«Abbiamo sempre lamentato di essere in un cono d’ombra e di non avere la giusta attenzione degli organi centrali», dice Gerardis durante l’incontro con la stampa di questo 19 gennaio. Vengono anticipate le regole di protocollo e l’organizzazione non solo della giornata dedicata all’inaugurazione, ma anche quella di venerdì 21 gennaio, data della preinaugurazione che darà voce a chi non potrà averne il giorno successivo. «Per la verità – aggiunge – da qualche anno a questa parte si registra un’alta attenzione, sia da parte del Csm che del ministero, verso le problematiche del nostro distretto». Problematiche che, secondo Gerardis, saranno superate solo quando «sarà completato l’organico dei magistrati».

Un anno particolare per il sistema giustizia

Quello che va inaugurandosi è «un anno molto particolare» per il sistema giustizia dacché frapposto tra una «gestione in emergenza» e l’apertura «a un cambiamento epocale» del settore, che avrà luogo con tutte le forze che saranno messe in campo. Risorse umane e nuovi strumenti operativi convogliati soprattutto nel nuovo “Ufficio del processo” utile per imprimere «un cambiamento di mentalità e di gestione del settore». Una battuta viene riservata anche alle carenze strutturali rappresentate nell’appello lanciato nei mesi scorsi dalla presidente del tribunale Maria Grazia Arena. «Il ministero della Giustizia si sta facendo carico dal luglio dell’anno scorso del problema del palazzo di giustizia. C’è un accordo con l’amministrazione comunale». I tempi non sono brevi e per questo la situazione appare come di stallo. Tuttavia il presidente della Corte d’Appello ipotizza che già nel prossimo mese di aprile si possa «chiudere la questione».

«Attori del processo devono lavorare tutti insieme»

Presenti alla conferenza stampa odierna anche il procuratore generale Gerardo Dominijanni e il presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati Rosario Infantino. La visita di Cartabia «non solo è un riconoscimento al lavoro del distretto, ma direttamente anche al lavoro fatto dal presidente Gerardis», dice Dominijanni. «La ‘ndrangheta non si contrasta solo attraverso l’attività giudiziaria, ma anche grazie all’apporto della società civile e il lavoro fatto negli anni da questa Corte d’appello è un lavoro sicuramente proficuo». Il procuratore generale, già procuratore aggiunto a Reggio fino alla metà dell’anno appena trascorso, ha istituito nei giorni scorsi un gruppo di lavoro che comprende i procuratori del distretto ma anche i consiglieri dell’Ordine «per lavorare su quello che c’è cercando di sfruttarlo al massimo. Non possiamo – aggiunge Dominijanni – rimanere chiusi sul nostro sistema, magistrato da una parte e avvocato dall’altra: dobbiamo cercare di costruire un sistema giustizia che sia efficiente e dia le risposte che la cittadinanza ci chiede».
Dello stesso avviso il presidente Infantino: «Il mondo della giustizia – dice – è molto complesso ed ha bisogno che tutti gli attori del processo lavorino insieme. E noi ce la stiamo mettendo tutta».
Poi si sofferma sul rilievo che le “luci nazionali” stanno dando al distretto reggino attenzionato anche dall’avvocatura sul finire del 2021. «Per la prima volta in assoluto il Consiglio Nazionale Forense si è mobilitato per venire fino in Calabria. Qui sono stati affrontati i temi attuali della giustizia e l’incontro è stato attenzionato a Roma soprattutto per i contenuti». Secondo Infantino, l’evento rappresenta in qualche modo «la vigilia della venuta del ministro a Reggio Calabria».

Il programma

Giorno 22 gennaio a partire dalle 9.30 saranno dunque previsti gli interventi di Marta Cartabia e Sebastiano Ardita. Oltre a loro seguiranno i soli interventi del presidente della Corte d’Appello, del procuratore generale e del presidente del consiglio dell’Ordine degli avvocati. La cerimonia si svolgerà alla scuola allievi carabinieri per ragioni di spazio e in ossequio ai protocollo Covid. Sarà possibile – data la presenza del ministro – seguirla anche in streaming su Youtube e sul sito del ministero della Giustizia.
Venerdì 21 gennaio dalle ore 15, sulla piattaforma Teams sarà invece possibile seguire la preinaugurazione, appuntamento a cui il presidente Gerardis tiene particolarmente: «La giustizia è un fatto complesso e richiede il contributo di tutti, non solo degli operatori del diritto ma anche della società civile. Questa chiamata in causa vuol essere un momento di allargamento di partecipazione alle tematiche della giustizia da parte della gente». Saranno previste tre relazioni fatte da altrettanti gruppi di associazioni di volontariato del distretto, protagoniste dell’appuntamento. A seguire, le relazioni dei magistrati Maria Teresa Gentil del tribunale di Palmi e e Roberto Di Palma, presidente del tribunale minorile di Reggio. Per concludere saranno previsti gli interventi di chiunque vorrà prendere parte al dibattito tematico su “Pandemia e diritti” volto a «capire come questi due anni di pandemia abbiano inciso sui diritti di tutti». (redazione@corrierecal.it)

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