CROTONE Il congresso provinciale del Partito democratico di Crotone è alle porte e i dirigenti continuano a comportarsi da separati in casa. Non si è aperto nessun dialogo tra le correnti per arrivare ad un accordo. Anzi con il passare dei giorni le distanze aumentano e in tanti guardano con speranza all’insediamento del nuovo segretario regionale Nicola Irto previsto per domani.
Al momento nella provincia di Crotone ci sono tre distinte aree: quella che punta sull’elezione di Leo Barberio alla guida del partito provinciale, un’altra che pensa di candidare Sergio Contarino e quella di Gaetano Grillo che prima vuole discutere di progetti e programmi per il partito e la città. In ballo c’è anche l’elezione del segretario cittadino (Crotone) l’area che punta su Barberio vorrebbe eleggere Annagiulia Caiazza, l’altra ha pensato di candidare Paola Curatola e Grillo dice che la cosa migliore da fare sarebbe quella di sottoscrivere un accordo generazionale tra vecchi e giovani dirigenti che vogliono rilanciare il partito. Grillo propone di scegliere i nomi migliori che la città e il territorio possono mettere in campo e magari porre fine alla politica delle cooptazioni. Quelle dei potenti regionali che fanno gli elenchi dei dirigenti che devono entrare nelle assemblee elettive. Grillo, però, non ha molte tessere e può contare su un gruppo di amici rappresentativi di diverse professioni che sono sempre stati fedeli al Pd. Tra gli amici di Grillo non ci sono saltimbanchi (quelli che passano da uno schieramento all’altro) e il vero problema è rappresentato dal fatto che, tra le fazioni locali del Pd, non c’è nessun confronto e ognuno accusa l’altro di scorrettezze. Si ha la sensazione che ci sia grande voglia di prevaricare “uccidendo” politicamente il nemico che si trova dall’altra parte della barricata.
La partita, quindi, si combatterà a suon di tessere e di delegati al congresso. Chi avrà lana potrà tessere, ma rischia di essere eletto con poco più di metà del partito. Sullo sfondo c’è la medesima situazione registratasi alle ultime elezioni comunali, quando le divisioni interne presero il sopravvento e impedirono al Pd di individuare un proprio candidato a sindaco e comporre una propria lista.
Sino ad oggi le correnti in lotta non hanno mai aperto un confronto per trovare la sintesi. Si pensa soprattutto alla gestione del partito, che ancora non ha nemmeno una propria sede e ha contratto debiti. Si pensa anche al futuro candidato a sindaco della città senza contare che, sulla carta, si tornerà a votare tra tre anni e mezzo. In questo clima i congressi, provinciale e cittadini, rischiano di mettere in circolo altre polpette avvelenate e magari verranno rinviati. Il compito che dovrà svolgere Irto, a partire da domani, sarà quello di fare ragionare il gruppo dirigente pitagorico. Non sarà un compito facile a meno che Irto non convinca anche i referenti regionali delle correnti presenti a Crotone che non si può andare avanti con un partito dilaniato dagli scontri.
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