I destini dell’Italia sono certamente più importanti dei destini di un partito; cerchiamo, però, di non gettare (per l’ennesima volta) il bambino con l’acqua sporca.
Cattivi maestri e regine del “tua culpa” sono, come sempre, in servizio permanente effettivo, e non vedono l’ora di fare quello che fanno da sempre: decidere tutto, e successivamente distruggere tutto.
Non hanno mai creato nulla né fatto mai nulla, salvo mestare nel torbido: e nel torbido resistono, ed esistono. (La critica dello stato delle cose è salutare; la distruzione incontrollata e, di riflesso, senza l’indicazione di un’alternativa ragionevole appartiene invece alla peggiori retrovie oscurantiste, che fanno della demagogia più deteriore il loro cavallo di battaglia).
Mi auguro che il partito nel quale orgogliosamente milito, il Partito Democratico, s’intesti un’azione politica volta a far accedere al Quirinale, suprema magistratura dello Stato, una personalità con una provvista di credibilità internazionale superiore alla media. La grandezza di una Nazione, e l’Italia è una potenza mondiale (a dispetto dell’autorazzismo degli italiani), è data infatti dalla qualità dei rapporti internazionali. Non tenerne conto sarebbe un grave errore, umano prima ancora che politico.
*militante di base, tesserato PD
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