LAMEZIA TERME “Per pagare e per morire c’è sempre tempo”, il vecchio adagio è noto e descrive bene la condizione di chi avendo un debito sceglie di rinviarne l’adempimento.
E nel Paese in cui la riscossione dei tributi ma soprattutto la percentuale di evasione fiscale è altissima, l’adagio è – nei fatti – una sorta di manifesto programmatico.
Eppure , per alcuni ed a dispetto di narrazioni generalizzate sull’italica propensione nello sfuggire agli appuntamenti con i doveri tributari, la prospettiva può anche mutare ed essere espressa all’incontrario “vorrei pagare, ma non hanno tempo”.
E’ questa la sintesi della segnalazione giunta in redazione da parte di un utente e che riguarderebbe le rigide, e forse eccessive, modalità di gestione degli accessi nell’ufficio territoriale dell’Agenzia di riscossione a Lamezia Terme-Sambiase, in corso Eroi di Sapri.
Stando al singolare racconto l’utente si è recato nell’ufficio per saldare un debito di natura tributaria, tuttavia gli si fa notare che non è possibile accettare il pagamento perché – a causa del Covid – occorre farlo attraverso appuntamento da fissare on line.
Sin qui, al netto delle osservazioni sulle difficoltà oggettive di prenotazione on line da parte di alcune categorie di cittadini, tutto regolare peccato però che – stando alla segnalazione – l’ufficio fosse vuoto e gli sportelli deserti.
Di fronte all’indicazione di appuntamenti calendarizzati ogni mezz’ora il “testardo debitore” ha scelto di attendere i trenta minuti che separano un appuntamento dall’altro andando incontro però alla stessa identica obiezione, nonostante l’ufficio fosse vuoto e gli sportelli deserti il pagamento non è possibile.
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