Cinque sedute in poco più di tre mesi, quattro di queste caratterizzate dall’operatività istituzionale, con elezioni degli organismi dell’aula e dei vertici delle commissioni, e dal taglio politico, con l’approvazione di numerosi leggi e provvedimenti vari. La 12esima legislatura della Regione Calabria ha sicuramente segnato una partenza sprint, nel segno della velocità e del pragmatismo, in controtendenza rispetto alle precedenti legislature i cui esordi sono stati complessivamente più incerti. A confermarlo è anche una comparazione e un’analisi retrospettiva con le precedenti legislature a partire dalla settima, quella nata nel 2000, la prima con l’elezione diretta del presidente della Regione. Nella legislatura nata dalle elezioni regionali anticipate dello scorso 3 e 4 ottobre, vinte dal centrodestra guidato dall’attuale governatore Roberto Occhiuto, a distanza di oltre tre mesi e mezzo il Consiglio regionale guidato dal presidnete Filippo Mancuso ha approvato finora 20 tra proposte di legge regionale e proposte di provvedimento amministrativo, oltre ad aver adempito agli adempimenti di inizio legislatura come l’elezione dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea, dei vertici delle commissioni permanenti e speciali e l’approvazione del programma di governo: è vero che tra queste leggi ci sono quelle – tante – relative alla sessione di bilancio (varate per evitare l’esercizio provvisorio, cosa che però spesso in passato non è stato fatto) e alla necessità di prorogare testi n scadenza in chiave anti emergenza sanitaria, ma – al di là del merito “politico” – ce ne sono anche di significative, come la legge sulla nuova governance nella sanità (“Azienda Zero”), la legge sulla fusione degli ospedali di Catanzaro e la legge sulla “salvezza” del controllo pubblico della Sacal. Nello stesso arco di tempo (oltre tre mesi e mezzo dal voto), il Consiglio regionale della passata legislatura approvò 3 leggi (ma bisogna comunque ricordare l’effetto “frenante” della prima ondata Covid), quello della decima legislatura (targata Mario Oliverio) 10 leggi, quello della nona legislatura (presidenza Giuseppe Scopelliti) 7 leggi, mentre il Consiglio regionale dell’ottava legislatura (presidenza Agazio Loiero) approvò solo due leggi e nessuna in tre mesi e mezzo di vita – ne approvò il consiglio regionale della settima legislatura (targata Giuseppe Chiaravalloti). Sul piano della celerità, anche la “partita” – sempre storicamente complicata – delle commissioni nella legislatura in corso è stata chiusa in tempi abbastanza stretti (due mesi e mezzo in sostanza), in linea con le legislature trascorse a parte la penultima, quando le commissioni videro la luce – e tra mille tormenti – solo dopo 5 mesi. Ora, una volta superata l’ultimo periodo di sospensione per le festività natalizie e per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica per il Consiglio regionale insediatosi a metà novembre si tratterà di confermare il ritmo sostenuto dei primi tre mesi e mezzo. (c. a.)
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