CATANZARO Si è trattato di un primo step, tra l’altro da remoto, ovviamente non decisorio ma sostanzialmente interlocutorio, nel senso che non si è sceso nei dettagli limitandosi alle questioni generali e metodologiche, ma si è trattato comunque di uno step politicamente significativo, quel tanto da fare dire che è stato allestito una sorta di tavolo “permanente” sulle elezioni comunali di Catanzaro. Come si era ripromesso di fare, il neo segretario regionale del Pd Nicola Irto ha aperto, e in tempi stretti dopo la sua plebiscitaria proclamazione alla guida dei dem calabresi, il dossier del capoluogo, dando vita a un primo momento di confronto con i plenipotenziari del territorio: i rappresentanti istituzionali Antonio Viscomi, deputato, e i consiglieri regionali Ernesto Alecci e Raffaele Mammoliti, la neo presidente del Pd regionale Giusy Iemma e i segretari dei circoli guidati dal coordinatore cittadino del partito Salvatore Passafaro.
Un confronto sostanzialmente perlustrativo, si potrebbe dire necessariamente perlustrativo considerando il momento, delicatissimo per tante ragioni: la partita delle Comunali di Catanzaro infatti ricade anzitutto in uno scenario nazionale che non si potrà dipanare fino quando non si chiudono le Presidenziali di Roma, e poi si intreccia con la fase del congresso provinciale del Pd, che è un bel fattore di disturbo e di tensione. Ma a quanto risulta da fonti del Pd catanzarese, almeno in questo primo approccio Irto avrebbe tenuto fuori dalla porta il tema congressuale con le tossine che questo inevitabilmente sprigiona, concentrandosi su quello elettorale. E avrebbe illustrato ai democrat del capoluogo l’indirizzo da seguire nelle prossime settimane, ribadendo comunque l’obiettivo e l’intenzione di stringere e trovare tutte le quadre in tempi (relativamente) rapidi, in modo da non vanificare del tutto il vantaggio che per una volta il centrosinistra era riuscito a costruirsi sul centrodestra. Tre i punti che Irto avrebbe evidenziato a mo’ di linea da seguire e di passaggi da completare: la ricaduta nazionale del voto di Catanzaro, la definizione del perimetro delle alleanze e la scelta delle candidature, a partire da quella a candidato sindaco. Tema, quest’ultimo, ovviamente scivoloso e complesso, visto l’affollamento che si registra nel campo del centrosinistra, con almeno tre papabili candidati sindaco già in campo (e tra l’altro contrapposti gli uni agli altri): nessuno di questi allo stato può fregiarsi di un’investitura né formale né ufficiosa, anche se una tendenza a favore di Nicola Fiorita sembrerebbe ancora percepirsi.
x
x