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La ‘ndrangheta unita per i mega progetti turistici. «Pittelli raccordo tra Mancuso e Grande Aracri»

Il pentito Fondacaro e le confidenze in carcere sull’ex parlamentare. «Avrebbe usato rapporti massonici per ottenere fondi. I rapporti con l’ex patron di Valtur “legato” a un parente di Messina Den…

Pubblicato il: 26/01/2022 – 7:04
di Pablo Petrasso
La ‘ndrangheta unita per i mega progetti turistici. «Pittelli raccordo tra Mancuso e Grande Aracri»

CATANZARO Prima di scegliere la strada della collaborazione con la giustizia, Marcello Fondacaro era un medico vicino alle cosche della Piana di Gioia Tauro. Il suo contributo all’inchiesta Rinascita Scott della Dda di Catanzaro permette – nell’ipotesi dell’accusa – di offrire una «nuova evoluzione espositiva» sulla figura di Giancarlo Pittelli, avvocato ed ex parlamentare su cui si concentra l’informativa depositata nei giorni scorsi. La testimonianza di Fondacaro attribuisce a Pittelli «un rapporto stabile e a carattere generale con le cosche, in particolare con quelle più potenti dell’area vibonese e crotonese, e quindi del distretto di Catanzaro, ovvero i Mancuso e i Grande Aracri». È un cambio di prospettiva che trova spazio nell’ambito di «un progetto imprenditoriale turistico nel Lametino che avrebbe coinvolto ambedue le cosche». In queste iniziative, «Pittelli avrebbe assolto una duplice funzione». Innanzitutto «quella di raccordo tra i due poli criminali», per «garantire le comunicazioni con gli esponenti della cosca Mancuso di Limbadi (ovviamente “competenti” per quell’area, insieme ai Piromalli e agli Alvaro) e la cosca dei Grande Aracri». Poi quella – che gli viene contestata anche nel processo Rinascita Scott, «di sfruttare i propri canali massonici di conoscenze a tutto vantaggio delle attività delle cosche». Come presunto esponente del mondo di mezzo, Pittelli si sarebbe mosso «mediante lo sfruttamento dei suoi rapporti di fratellanza massonica con personaggi chiave degli apparati pubblici», per «ottenere possibili erogazioni comunitarie o comunque agevolare per questa via operazioni di riciclaggio di denari di provenienza illecita».

L’arresto di Marcello Fondacaro (da Antimafiaduemila)

«Pittelli tramite tra Mancuso e Grande Aracri»

Il 28 aprile 2021, Fondacaro riferisce delle informazioni che avrebbe appreso direttamente da uno dei protagonisti della vicenda, Francesco Grande Aracri. Sono fatti che il pentito avrebbe conosciuto durante un periodo di codetenzione, tra il 2008 e il 2009. Il boss di Cutro Nicolino Grande Aracri, secondo quanto riferisce il collaboratore di giustizia, non aveva rapporti diretti con i “colletti bianchi”, «ma piuttosto a tal fine utilizzava il volto “pulito” del fratello avvocato Domenico; ad esempio, in tale contesto e tramite Domenico, Grande Aracri intratteneva relazioni con tale avvocato Pittelli, che curava altresì gli interessi dei Mancuso; secondo quanto raccontatomi da Franco Grande Aracri carcere, il rapporto tra Pittelli e i Mancuso era stabile e a carattere generale, tuttavia mi riferì anche nello specifico di una vicenda in relazione alla quale il Pittelli, perorando gli interessi dei Mancuso, si era mosso anche nel Lametino». 
Francesco Grande Aracri avrebbe riferito «che Pittelli –quale appartenente alla massoneria coperta calabrese – fungeva da tramite tra i due clan e, in collaborazione con Domenico Grande Aracri, aveva il compito di curare delle macro iniziative imprenditoriali nell’area del Crotonese (costruzione e di un villaggio turistico, allestimento di un parco eolico e lavori legati all’aeroporto di Crotone); siccome l’iniziativa imprenditoriale nel settore turistico alberghiero su Crotone era legata ad un analogo progetto imprenditoriale da realizzarsi sulla costiera vibonese, Pittelli aveva una duplice funzione, ossia quella di garantire le comunicazioni con gli esponenti della cosca Mancuso di Limbadi (ovviamente “competenti” per quell’area, insieme ai Piromalli e agli Alvaro) e la cosca dei Grande Aracri, nonché mediante lo sfruttamento dei suoi rapporti di fratellanza massonica con personaggi chiave degli apparati pubblici, di ottenere possibili erogazioni comunitarie o comunque agevolare per questa via operazioni di riciclaggio di denari di provenienza illecita». 

«Una società irlandese interessata all’investimento turistico»

L’operazione cui Fondacaro fa riferimento avrebbe coinvolto anche «grazie all’intervento di una società irlandese che voleva investire nel settore turistico alberghiero in entrambe le zone e che rappresentava il comune denominatore dell’intera operazione». Al pentito, Grande Aracri propone di entrare nell’affare mettendo a disposizione i suoi terreni a Capo Vaticano. Attorno al business turistico si muovono grossi appetiti. In uno dei filoni dell’inchiesta Alibante, la Dda di Catanzaro segue lo sviluppo di idee imprenditoriali che avvicinano due mondi teoricamente molto distanti: investimenti in odore di ‘ndrangheta e contatti con gli uffici della Regione capaci di schiudere grossi finanziamenti pubblici. Comune denominatore per tanti investimenti lungo la costa tirrenica.

«Il patron di Valtur interessato da Nicolino Grande Aracri per un villaggio nel Crotonese»

Fondacaro cita quelli dei fratelli Stillitani di Pizzo, tra i principali indagati nell’inchiesta Imponimento (uno di loro, Francescantonio, è stato assessore regionale al Lavoro in una giunta di centrodestra). E spiega che gli Stillitani «avevano sviluppato un progetto alberghiero a Pizzo Marina di fianco al Valtur su cui aveva fatto investimenti l’imprenditore Patti (che i carabinieri del Ros, estensori dell’informativa, identificano in Carmelo Patti, deceduto nel 2016, ndr) a me noto quale massone e mafioso in quanto il suo commercialista so essere Giovanni Alagna, se non erro fratello della compagna di Matteo Messina Denaro. Patti – spiega sempre Fondacaro – fu interessato su input di Nicolino Grande Aracri, quale possibile investitore per la realizzazione del villaggio turistico nell’area Crotonese». Sempre stando al collaboratore di giustizia, «Pittelli aveva rapporti anche con il citato Patti, nonché con gli Stillitani». 

Le telefonate tra Pittelli e i congiunti del boss di Cutro

I militari del Ros si attivano per trovare riscontri al racconto del collaboratore di giustizia. E dai tabulati telefonici di Pittelli emergono una serie di contatti – sono otto quelli riportati nell’informativa – con due stretti congiunti del boss Nicolino Grande Aracri, uno dei quali è il fratello Domenico, l’Avvocato

La società irlandese con sede a Vibo Valentia

Altro accertamento pesca dall’inchiesta “Black Money” e, in particolare, da un’estorsione a opera di membri della cosca Mancuso nei confronti di due imprenditori impegnati nella realizzazione di immobili con finalità turistiche nell’area di Zambrone. È dalle dichiarazioni rilasciate dall’imprenditore che emerge il coinvolgimento di una società irlandese nella fase di vendita. A questa società, con sede a Dublino, sarebbe andata una commissione pari al 25%, «ogni qualvolta veniva incassato l’acconto da parte dei clienti stranieri pari al 30% del prezzo finale degli appartamenti». Per i carabinieri, «in mancanza di riferimenti precisi da parte del collaboratore, non è possibile stabilire un link diretto tra le sue dichiarazioni e la società irlandese» i cui interessi appaiono in “Black Money”, «certamente comunque interessata agli aspetti degli investimenti nel settore turistico calabrese atteso che risulta essere stata avviata dalla stessa proprietà della società citata, un’ulteriore società che con la prima divide anche la radice del nome con sede a Roma, dotandola di una unità locale proprio a Vibo Valentia», attiva tra il giugno 2007 e il luglio 2009. Riguardo a Francescantonio Stillitani, infine, gli investigatori sottolineano il suo coinvolgimento nell’inchiesta Imponimento con presunte condotte illecite mantenute «almeno sino al 2007 e quindi in perfetta corrispondenza col periodo storico narrato da Fondacaro, atteso che le acquisizioni informative gli derivano dalle confidenze rivoltegli da Francesco Grande Aracri nel periodo a cavallo tra il 2008 ed il 2009». (p.petrasso@corrierecal.it)

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