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Il caso

L’estradizione in Italia rimane un’illusione per i broker calabresi del narcotraffico

Rocco Morabito, Vincenzo Pasquino, Nicola e Patrick Assisi: per tutti e quattro le procedure di rientro dal Brasile restano sospese

Pubblicato il: 26/01/2022 – 12:10
L’estradizione in Italia rimane un’illusione per i broker calabresi del narcotraffico

ROMA Era il 10 giugno 2021 quando il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, in commissione parlamentare antimafia annunciò di aver chiesto l’estradizione per il secondo latitante più pericoloso dopo il boss trapanese Matteo Messina Denaro: Rocco Morabito.
Il narcotrafficante reggino di Africo, considerato dagli inquirenti in rapporti con la ‘ndrangheta è stato condannato a 30 anni dopo essere stato catturato in Brasile il 24 maggio 2021. Morabito è uno di quei broker italiani del narcotraffico che attendono mesi o anni prima di essere estradati per scontare pene o andare incontro ai processi.
Per Morabito non si intravede una soluzione. La sua vicenda e quelle di altri broker sono riportate nel podcast NarCovid del Sole 24Ore, a cura di Roberto Galullo e Alberto Mincuzzi. Secondo il pool di avvocati che assiste Morabito, le cause e le pene inflitte al loro assistito sarebbero vecchie, a tal punto da andare in prescrizione. Pur ammettendo di aver avuto contatti con la criminalità organizzata italiana ha precisato anche che la sua “associazione” è fantasiosa. Lo studio legale “Leonardo de Carvalho e Silva Moretto” che assiste Rocco Morabito si è opposto all’estradizione facendo leva sul fatto che il narcotrafficante abbia una figlia brasiliana.
Un altro latitante, Vincenzo Pasquino, torinese d’adozione, figlio di emigranti calabresi, è stato arrestato sempre in Brasile il 24 maggio 2021. In Piemonte è stato da poco condannato in primo grado a 17 anni per traffico di droga. È noto alle cronache recenti per aver ottenuto uno sconto della pena per aver rinunciato a produrre perizie e testimonianze che lo scagionassero.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinati dalla Direzione antimafia di Torino, Pasquino avrebbe partecipato, tra la Calabria e il Brasile, a riunioni con un altro pezzo grosso del narcotraffico mondiale: il broker Nicola Assisi, originario di Grimaldi, nel Cosentino, ritenuto affiliato alla ‘ndrangheta e arrestato insieme al figlio Patrick l’8 luglio 2019 a Praia Grande a in un attico di lusso sul litorale, nello Stato di San Paolo.
Nicola e Patrik Assisi, per gli investigatori, hanno avuto contatti sia con Morabito che con Pasquino. Assisi era ricercato dalla polizia di tutto il mondo: è considerato uno dei maggiori fornitori di cocaina in Italia al servizio della ‘ndrangheta. Padre e figlio attendono di essere estradati ma con tempi indefiniti. Il figlio Patrick pur condannato anche lui come il padre a trent’anni di carcere in primo grado, con sentenza emessa a Torino a fine 2018, quindi entrambi attesi dall’appello, ha sposato una brasiliana con cui ha avuto due bambini nati a San Paolo. La giustizia brasiliana, diversa da quella Italiana, tiene anche conto di questi elementi. La Corte suprema brasiliana ne aveva autorizzato l’estradizione il 18 dicembre 2019, ma senza alcun esito. Qualche mese prima il 12 settembre, Patrick Assisi aveva dichiarato ai procuratori brasiliani di «non appartenere alla mafia, non sono mai stato vicino alla mafia né ai loro affari».
Sempre la Corte suprema brasiliana ha disposto l’estradizione di Nicola Assisi il 30 giugno 2021. Il tribunale federale ha però deciso di accogliere la richiesta della procura il 12 dicembre 2021 e di allungare il periodo nel sistema penitenziario brasiliano.

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