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il retroscena

Quirinale, Salvini tenta Conte e Renzi con la carta Casellati

L’ipotesi di forzare la mano alla quarta votazione con il sostegno di Italia Viva e M5S

Pubblicato il: 26/01/2022 – 7:55
Quirinale, Salvini tenta Conte e Renzi con la carta Casellati

ROMA Era, in fondo, un sacrificio preventivato: il centrodestra incassa l’atteso no dell’asse giallorosso alla terna di nomi che aveva proposto. E oggi, secondo un retroscena raccontato da Repubblica, è pronto a mettere sul tavolo la carta coperta, quella di Maria Elisabetta Casellati, la presidente del Senato che era stata appositamente tenuta fuori dall’elenco di candidati che Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani avevano ufficializzato a metà pomeriggio. Non a caso, dopo aver lanciato la triade — Pera, Moratti, Nordio — il leader della Lega si era soffermato sull’illustre assente: «Non c’è Casellati perché riteniamo che le cariche istituzionali debbano essere tenute fuori dalla discussione e abbiano in sé la dignità di essere una possibile scelta». Un altro papabile è lo stesso Tajani, ex presidente del Parlamento europeo: gli alleati, nel sottolineare il suo curriculum, ne hanno però sottolineato il limite di avere un profilo marcatamente politico.
Il leader della Lega è tentato dall’ipotesi di forzare la mano, provando a portare a casa l’elezione di Casellati già alla quarta votazione, con il sostegno di Renzi o dei 5Stelle. Negli ultimi giorni di trattative — un po’ a sorpresa visto come s’erano lasciati i due a settembre 2019, era la fine del governo gialloverde — la sintonia tra Salvini e Conte non è passata inosservata. Entrambi finora hanno sbarrato la strada a Draghi per il Colle, con il presidente del M5S determinato ad andare fino in fondo su questa linea. Conte, comunque, sarebbe disposto a votare Casellati assieme al centrodestra e contro la volontà del Pd? L’ipotesi aleggia ma allo stesso tempo la preoccupazione dei vertici 5 Stelle è che si tratti di un nome troppo accentuato a destra, poco digeribile per il gruppo che tra l’altro sulla sua gestione dell’aula al Senato e sull’utilizzo disinvolto dei voli di Stato non ha mai mancato di farsi sentire. Ma soprattutto, convergere su di lei in solitaria e contro i dem, significherebbe rompere l’asse progressista e in quel caso spaccare il Movimento.
Anche se l’ideale per l’ex presidente del Consiglio — si racconta — è Elisabetta Belloni. Mentre il Mattarella-bis è una possibilità che il presidente considera interpretando gli umori di una parte del Movimento.
Stamattina il vertice di centrodestra scioglierà alcuni nodi. Il centrodestra smaltirà presto l’irritazione per la bocciatura della propria terna («A differenza di chi cambia idea dopo poche ore, la Lega continua a lavorare con contatti a tutto campo», attacca Salvini) e deciderà se provare a contarsi subito in aula, facendo votare già al terzo scrutinio un nome della terna, forse quello di Carlo Nordio. Una mossa che potrebbe servire a mettere pressione su Pd e M5S, in vista del “conclave” auspicato da Enrico Letta e che in casa Forza Italia si dicono pronti ad affrontare. L’impressione è che quest’oggi possa rivelarsi decisivo. E, senza accordo, prende quota la stella di Pier Ferdinando Casini.

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