COSENZA «Gli obiettivi di sviluppo economico e sociale nella aree urbane, sono strettamente connessi dalla qualità ecologica, della vivibilità, dal recupero delle aree e degli edifici degradati. Le risorse del PNRR destinate al comune di Cosenza, insieme a quelli del CIS per il centro storico e le altre che saranno intercettate devono essere strumento utile per riequilibrare le differenze non solo infrastrutturali ma anche sociali fra quartieri, fra periferie e centro urbano, fra centri storici e nuovi quartieri dell’intera aria urbana. Per fare questo ci vogliono scelte condivise e, soprattutto, partecipazione dei cittadini e delle forze sociali». A sostenerlo, in una nota è il segretario generale regionale della Fillea Cgil, Simone Celebre e il segretario generale della CGIL di Cosenza Umberto Calabrone che, con una nota, intervengono sulla notizia dell’individuazione dei Comuni beneficiari, tra cui il Comune di Cosenza, dei contributi del Pnnr contenuta nel decreto interministeriale del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze e del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, del 30 dicembre scorso. Considerato che gli interventi da candidare dovevano avere destinazione in «progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione di fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, nonché al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”, il comune di Cosenza ha candidato 5 progetti già contenuti nel programma triennale delle Opere Pubbliche nel programma di interventi denominato “Piano per le periferie». Tutti e cinque i progetti presentati, da quanto si evince dal decreto interministeriale, sono stati ammessi a finanziamenti per un totale complessivo di 10 milioni di euro.
«Nel ritenersi soddisfatti del finanziamento dei cinque progetti la cui realizzazione sicuramente contribuirà alla riqualificazione urbana e alla sicurezza di ben individuate zone della città di Cosenza e quindi sicuramente al miglioramento delle condizioni di vita dei residenti di queste zone, i due sindacalisti non possono esimermi dal far notare che per lo sviluppo, anche sostenibile del nostro territorio, il problema non sono mai state le risorse ma quali effetti queste hanno avuto sul territorio, raramente positivi. Per avere delle ricadute positive delle risorse previste dal Pnnr, bisogna puntare sul rafforzamento di un tessuto sociale debole. Per fare questo e trasformare le risorse in interventi che possano e che debbano avere delle ricadute positive per la comunità non si può non avviare una partecipazione attiva dei cittadini. C’è la necessità che chi di dovere si attivi, senza alcun indugio o titubanza, per avviare un confronto ampio e democratico al fine di arrivare a scelte collettive. Nella gestione di queste ingenti risorse non si possono non coinvolgere le parti sociali attraverso un protocollo di legalità e di tracciabilità delle risorse. Mai come adesso serve la partecipazione», concludono i segretari.
x
x