LAMEZIA TERME Anni di battaglie, incontri, confronti. Una lunga strada in salita al termine della quale si staglia, ora, l’inatteso traguardo. All’ospedale di Lamezia Terme è ormai prossima l’apertura del nuovo (e agognato) centro di neuropsichiatria infantile, struttura che garantirà ogni tipo di assistenza a poco più di 1.800 bambini affetti da problemi neurologici, e con la necessità di ricevere ogni tipo di assistenza, dalla terapia, ai logopedisti, psicologi e psicomotricisti. La nuova struttura, però, oltre a garantire ogni tipo di servizio essenziale ai piccoli pazienti, sarà un punto di riferimento fondamentale anche per le famiglie, costrette finora a viaggi estenuanti, e per il personale sanitario che potrà finalmente lavorare in una struttura adeguata e non più in piccole stanze, spesso improvvisate.
A raccontarlo ai microfoni del Corriere della Calabria è Oscar Branca del “Coordinamento Sanità 19 marzo” di Lamezia Terme. «La nostra è una battaglia avviata dal 2019, molte mamme ci avevano contattato e noi abbiamo preso a cuore questa battaglia. Due anni lunghissimi, siamo stati dovunque, in Regione, nella direzione dell’Asp e finalmente ci siamo. Questo sarà un centro non solo per Lamezia Terme ma servirà a tutto il comprensorio, ci siamo quasi». «Parliamo di bambini affetti da problemi neurologici. Ma, dopo la pandemia, – racconta ancora Branca – sono aumentati i bambini in lista di attesa. Da 1.600, in due anni, siamo passati a 1.800 casi. Il nostro invito, dunque, è quello di attenzionare questa emergenza, potenziare le strutture con il personale. Al direttore Lazzaro va il nostro ringraziamento perché fin dall’inizio ci ha ascoltati e siamo contenti sia stato riconfermato. Se si fa qualcosa, lo si fa per questi ragazzi».
A breve il centro sarà inaugurato, le attività sono in parte già iniziate, ma l’apertura ufficiale avverrà a breve con il completamento degli arredi. Una buona notizia, dunque, risposte concrete dopo anni di attesa, e che arrivano a ridosso della drammatica notizia della morte della piccola Ginevra, la bimba di 2 anni di Mesoraca, morta in seguito alle complicazioni legate al Covid e trasportata d’urgenza a Roma perché, in Calabria, manca ancora un piano organico per la gestione dell’emergenza urgenza in età pediatrica e, soprattutto, l’attivazione di un’unità operativa complessa di terapia intensiva pediatrica regionale. Dal “Coordinamento Sanità 19 Marzo”, l’appello alla politica e alle istituzioni: «Una notizia che ci rattrista molto, una grave pecca che la Calabria porta da anni per una politica pressoché assente sui problemi sanitari. Manca, poi, un vero reparto ospedaliero di neuropsichiatria infantile, l’unica regione in tutta Italia, con i familiari costretti a portare i pazienti fuori regione. È una vergogna non averci pensato in tutto questo tempo, sarà questa la nostra prossima battaglia». (redazione@corrierecal.it)
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