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Si dà fuoco davanti alla caserma di Rende, «il dolore non emerge se non diventa eclatante»

I docenti Unical Costabile e Parini commentano l’episodio. «Nel Cosentino c’erano 60 psicologi, oggi nemmeno 20». «Video virale per malessere sociale»

Pubblicato il: 01/02/2022 – 8:18
Si dà fuoco davanti alla caserma di Rende, «il dolore non emerge se non diventa eclatante»

COSENZA «L’allarme viene fuori dai dati che già dal primo lockdown mettevano in evidenza la difficoltà di chi era fragile, che aveva stabilizzato la sia situazione, e di chi invece viveva in uno stato di incertezza e soffriva ulteriormente questa situazione». Così Angela Costabile, docente Unical ospite insieme al sociologo e anche lui docente cosentino, Ercole Giap Parini, negli studi del Tg3 per discutere della vicenda che ha scosso ieri la comunità rendese e di tutta la regione. Nel pomeriggio un uomo si è dato fuoco davanti alla caserma dei carabinieri di Rende ed è stato salvato solo grazie al provvidenziale intervento di due gommisti e di un carabiniere. Ricoverano attualmente al centro grandi ustioni del nosocomio locale, l’uomo è originario del Cosentino, ma viveva nel Milanese dove svolge la professione di insegnante. Secondo quanto riferito, soffriva di una forte forma di depressione che potrebbe essere alla base del gesto. «La pandemia – continua Costabile – ha creato un tempo sospeso incerto del quale soprattutto i più giovani non vedono la fine». Oggi «parliamo di un caso singolo, ma dobbiamo andare oltre, offrire speranze e parlare di benessere psicologico». Non solo i mancati aiuti governativi giunti nel periodo emergenziale. Secondo la docente il settore delle cure psichiche soffre un progressivo deterioramento dato dalla carenza di personale. «Le strutture sono rimaste negli ultimi anni senza risorse professionali. Vanno potenziati i servizi. Nella provincia di Cosenza erano presenti 60 psicologi e ce ne sono attualmente 20 che andranno a breve in pensione. Bisogna ricostruire la salute e il benessere psicologico partendo dai più giovani».

Giap Parini: «Siamo nella società della spettacolarizzazione»

«Sicuramente dovremmo occuparci di più della salute mentale», dice Ercole Giap Parini del suo osservatorio sociologico. «Quello sulla salute mentale è stress generazionale e la sociologia e le scienze devono fare un passo indietro per pudore». Collaterale alla vicenda quella della circolazione dei contenuti sui social. Qualcuno ha infatti ripreso ieri la scena e postato il video che in breve tempo è diventato virale. L’ennesimo esempio della deriva contemporanea. «La sociologia – dice Parini – deve considerare i contesti in cui prendono corpo certe dinamiche. Quella disperazione che non emerge, emerge soltanto se diventa eclatante: la caserma dei carabinieri, l’ora centrale del giorno. Siamo nella società della spettacolarizzazione, che fagocita continuamente notizie ed eclatanza. Depressione e ansie prendono corpo in un contesto con determinate caratteristiche sociali: la società responsabilizza sempre di più l’individuo chiamato a costruire il proprio futuro disponendo del poco che ha. Gli individui – conclude il sociologo – subiscono stress continuamente e per questo serve sostegno. Rispetto alle immagini viste ho colto la luce negli occhi dei due gommisti coscienti di aver salvato una vita, quello ci restituisce un senso di umanità».

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