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«Il Gom di Reggio versa in condizioni gravissime: il prefetto valuti lo scioglimento» – VIDEO

Assemblea della Uil nella struttura sanitaria reggina. Azzarà: «Tasso di mortalità tre volte superiore alla media nazionale. Politica assente»

Pubblicato il: 03/02/2022 – 12:59
«Il Gom di Reggio versa in condizioni gravissime: il prefetto valuti lo scioglimento» – VIDEO

REGGIO CALABRIA Nuovo appello della Uil di Reggio Calabria sulle gravi condizioni in cui versano le strutture sanitarie della provincia di Reggio Calabria e il personale. Il grido del segretario generale della provincia, Nuccio Azzarà, si leva oggi dalla sala “Spinelli” del Grande Ospedale Metropolitano.
«Non solo non è cambiato nulla, ma la situazione si è ulteriormente aggravata all’interno delle strutture», dice Azzarà a margine della conferenza stampa convocata questo 3 febbraio per denunciare le preoccupanti criticità attinenti le condizioni generali in cui versa l’importante struttura sanitaria reggina. «Abbiamo avuto l’opportunità oggi di esplicitare numeri per noi allarmanti», aggiunge il segretario Uil. «Negli ultimi tre mesi accanto a 450 ricoveri ci sono stati 150 decessi con un tasso di mortalità che supera il 30% quando il tasso di mortalità a livello nazionale è del 7%».
Per Azzarà «solo questo dà l’idea di come talvolta la politica pieghi i numeri a seconda delle proprie esigenze e di come questi numeri pesino all’interno di una struttura sanitaria che ne esce sconvolta dal punto di vista assistenziale. Anche dal punto di vista della mancata risposta che può essere data rispetto ad altre patologie».

L’appello alle autorità. «Questa struttura va sciolta»

«Oggi – continua – abbiamo avuto la necessità di denunciare degli aspetti d’illegalità che dentro questo presidio si svolgono e si mantengono e c’è la necessità che la prefettura intervenga con un accesso agli atti valutando lo scioglimento per infiltrazioni. Del malaffare? Della ‘ndrangheta? Lo vedranno le autorità competenti». L’altra preoccupazione attiene le condizioni in cui versa il personale, soprattutto alla luce dell’aumento dei pazienti Covid. «Superato un certo numero di ricoveri non si può mantenere il personale esposto a rischi immani. I casi di contagi tra il personale aumentano esponenzialmente, come di recente avvenuto per il personale di anestesista, cui consegue il blocco degli interventi chirurgici. Non è un caso che in Italia siano saltati 400mila interventi per pazienti oncologici. Abbiamo una struttura paralizzata. Se qualcuno, come il sindacato, non dà voce a questo grido di dolore non so cosa si potrebbe fare».
«Noi – conclude Azzarà – eleviamo le nostre preoccupazioni al punto tale da chiedere all’Arcivescovo, al procuratore Bombardieri, al procuratore generale Dominijanni e al prefetto Mariani di intervenire. La politica è assente e forse pensa che questa struttura sia solo un contenitore dove si può attingere per interessi ed altro. Abbiamo denunciato lo scandalo dei concorsi per infermieri e amministrativi. Si è fatto lo scorrimento per ulteriori postazioni di personale amministrativo e non se ne può più. Il personale non ce la fa più ad assistere a questo stato di cose e rimanere in prima linea». (f. d.)

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