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Occupato l’istituto Valentini-Majorana di Castrolibero. «Stop alle molestie» – VIDEO

Gravissime le accuse mosse dagli studenti: «Commenti a sfondo sessuale e richieste di foto in cambio di voti. Ignorate le nostre denunce»

Pubblicato il: 03/02/2022 – 10:36
Occupato l’istituto Valentini-Majorana di Castrolibero. «Stop alle molestie» – VIDEO

CASTROLIBERO Presunte molestie sessuali, atteggiamenti discriminatori, richieste di materiale fotografico sessuale. È quanto sarebbe accaduto nel corso degli anni nel liceo scientifico Valentini Majorana di Castrolibero. A sostenerlo sono alcune studentesse. Al momento, però, secondo quanto riferisce l’Ansa, non risulta nessuna denuncia alle forze di polizia o presentata in Procura.
Stamani, l’istituto è stato occupato dagli studenti perché la preside avrebbe minimizzato le denunce e non avrebbe preso alcun provvedimento. Col passare degli anni – secondo quanto riferiscono le studentesse – le situazioni di violenza, non solo fisiche ma soprattutto psicologiche, e gli atteggiamenti sessisti sono diventate “consuetudine” anche da parte dei compagni maschi che poi avrebbero capito l’errore e modificato il loro atteggiamento. Oggi le ragazze hanno deciso di protestare e chiedere una presa di posizione netta da parte della scuola. La dirigente – che si è detta disponibile all’indagine interna – ha querelato i gestori della pagina per diffamazione. I ragazzi, con l’occupazione dell’istituto, chiedono che si apra un’indagine interna e che si faccia luce sulle presunte molestie che le ragazze avrebbero subito in particolar modo da un docente.

Il video

Le accuse: sexting in cambio di un buon voto

Le accuse mosse dagli studenti ad alcuni insegnanti sono gravissime: sexting in cambio della sufficienza, oltre a molestie e attenzioni continue. Accuse che sono diventate denunce e che hanno portato i giovani a protestare e a occupare la scuola. Le testimonianze delle studentesse e degli studenti dell’Istituto del Cosentino sono state raccolte e diffuse sul profilo Instagram call.out.valentini.majorana. Gli studenti contestano al dirigente scolastico e al corpo insegnante di «non aver preso alcuna iniziativa e di aver addirittura ignorato le loro denunce». Così questa mattina gli studenti dell’istituto superiore Valentini-Majorana di Castrolibero hanno scelto di rimanere fuori e di non entrare a fare lezione in segno di solidarietà con chi ha denunciato di aver subito delle molestie. Secondo le testimonianze diffuse sui social, un professore avrebbe insistentemente contattato alcune alunne facendo dei commenti sul loro corpo a sfondo sessuale, chiedendo di ricevere delle fotografie in cambio di un buon voto e avrebbe addirittura provato a molestarle fisicamente.


La petizione raccoglie 900 firme in poche ore

Una contestazione che gli studenti hanno definito «una protesta contro il silenzio». Gli striscioni affissi fuori dall’istituto riportano le scritte “Stop alle molestie” e ancora “No agli abusi di potere”, “No al silenzio”. Sul posto questa mattina anche le forze dell’ordine per monitorare la situazione e tentare di spegnere la protesta. Contestazione che invece sta continuando e che è sfociata nell’occupazione dell’istituto.
Gli studenti hanno anche lanciato una petizione su Change.org che in poche ore ha superato le 900 firme.

L’ingresso del Valentini-Majorana dopo l’occupazione

La preside: «Non risulta nessuna denuncia»

La dirigente scolastica presente alla protesta degli studenti: «I ragazzi sono liberi di fare ciò che ritengono opportuno, io non so cosa sia accaduto, al momento devo prima indagare per capire qual sia il problema che lamentano i ragazzi». E poi precisa: «Agli atti non risulta nessuna denuncia né all’amministrazione scolastica né alle forze dell’ordine».

Il comunicato diffuso dagli studenti dopo aver occupato l’istituto

«La triste vicenda emersa negli ultimi giorni, con le tante accuse di molestie avvenute negli anni all’interno dell’istituto non ha fatto altro che porre agli occhi di tutti una questione di cui gli studenti e le studentesse del Valentini-Majorana sono a conoscenza oramai da tempo. Quello che chiunque è stato in grado di osservare e di apprezzare è invece la potente azione repressiva di chi, sentitosi oramai con le spalle al muro ha deciso di utilizzare l’unico strumento ormai a sua disposizione: le denunce. La querela nei confronti della pagina che si è fatta promotrice delle testimonianze, dando voce a chi non l’aveva, è un atto assolutamente inaccettabile.
La risposta a questi atti non poteva farsi attendere, per questo riteniamo assolutamente inevitabile far sì che tutto venga a galla con l’unico strumento rimasto a nostra disposizione, visto che ogni richiesta di dialogo è stata prontamente rispedita al mittente, seguita da una immancabile minaccia di imminenti azioni legali: l’occupazione.
L’articolo firmato da tutti i docenti che circola da ieri è un chiaro messaggio a chi denuncia, un messaggio a chi lotta affinché i propri diritti e la propria dignità non siano calpestati: “Noi non ti crediamo”. Una frase incredibilmente svilente e offensiva.
Non è giusto sentirsi dire da chi ha il dovere di tutelare l’incolumità degli studenti che le accuse sono infondate.
Non è giusto che qualunque forma di dissenso sia repressa con la forza, come accade ormai da anni e non solo per questa questione.
Non è giusto vivere in un clima dove al posto della sicurezza, della collaborazione, dello scambio di idee vengono favoriti la repressione e la paura».

«Con questa occupazione – continua la nota diffusa dagli studenti – chiediamo:
Che venga fatta chiarezza una volta per tutta sui casi di molestie;
Che l’ufficio scolastico prenda in mano la vicenda, venendo a capo di una situazione che si è protratta per troppo tempo, con il beneplacito di chi doveva fermarla;
Non ci fermeremo finché non otterremo quel che chiediamo, non indietreggeremo di un passo. Invitiamo tutti gli studenti a partecipare con noi per far sentire la nostra voce e la nostra vicinanza alle vittime degli abusi e agli studenti e alle studentesse bersagliate dalla repressione».

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