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La protesta

Amantea, studenti in piazza contro l’esame di Stato

Un centinaio di ragazzi che frequentano le Superiori del Polo scolastico hanno manifestato lungo le strade cittadine. Hanno aderito allo sciopero nazionale

Pubblicato il: 04/02/2022 – 15:11
Amantea, studenti in piazza contro l’esame di Stato

AMANTEA Oggi, venerdì 4 febbraio 2022, le studentesse e gli studenti del Polo scolastico di Amantea, si sono organizzati per prendere attivamente parte allo sciopero studentesco nazionale indetto dall’Unione degli studenti.
I ragazzi, non solo delle classi quinte ma anche del biennio, hanno incominciato la manifestazione alle ore 8:30, partendo dall’istituto per poi incamminarsi verso il centro della cittadina al fine di mostrare il loro disappunto nei confronti delle modalità d’esame annunciate dal ministro dell’Istruzione Bianchi.

Un momento della protesta ad Amantea


Le argomentazioni sostenute dagli studenti sono chiare e molteplici «In un periodo storico come quello in cui stiamo vivendo – riporta una nota delle studentesse e gli studenti di Amantea che frequentano gli istituti superiori del Polo scolastico di Amantea – non siamo affatto vicini alla tanto reclamata “normalità” che il governo si propone di ripristinare in parte, incrementando il numero di prove da far sostenere ai maturandi 2022. Lo conferma il cospicuo numero di classi attualmente in Dad nel nostro Paese, l’ingente numero di positivi giornalieri e di persone in quarantena precauzionale per contatti con positivi».
«Perdipiú è necessario ricordare che i maturandi di quest’anno – si legge ancora nella nota – sono reduci di un anno e mezzo in Dad e un anno di presenze frammentarie (per motivi sopracitati), che hanno inevitabilmente ridotto il numero di verifiche scritte affrontate».
Altro punto a sostegno della tesi dei manifestanti è «la mancanza, all’interno della stragrande maggioranza delle scuole, di strumenti telematici idonei alla realizzazione delle prove scritte, che ne facilitino la correzione da parte dei docenti della commissione, in funzione delle regole anti-covid vigenti».
Gli studenti pretendono, quindi, di «essere ascoltati da un governo che finora non ha tenuto conto delle loro prospettive e dei punti di vista condivisi da tutta la comunità scolastica».

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